Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Achille Tarallo"

Cast

Interpreti:
Biagio Izzo (Achille Tarallo)
Ascanio Celestini (Pennabic)
Tony Tammaro (Cafè)

Soggetto:
Antonio Capuano

Sceneggiatura:
Antonio Capuano

Musiche:
Tony Tammaro
Enzo Foniciello

Montaggio:
Giogio' Franchini
Diego Liguori

Costumi:
Francesca Balzano

Scenografia:
Antonella Di Martino

Fotografia:
Gianluca Laudadio

Suono:
Luca Ranieri (presa diretta)
Massimo Filippini (montaggio del suono)

Casting:
Emanuele Donadio

Produttore:
Maria Carolina Terzi
Luciano Stella
Mauro Luchetti

Trucco:
Ivan Spignese

Acconciature:
Laura Marzochella

Achille Tarallo


Regia: Antonio Capuano
Anno di produzione: 2018
Durata: 103'
Tipologia: lungometraggio
Paese: Italia
Produzione: Skydancers, Mad Entertainment; in collaborazione con Rai Cinema, Notorious Pictures
Distributore: Notorious Pictures
Data di uscita: 25/10/2018
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Maria Rosaria Giampaglia / Mario Locurcio
Vendite Estere: Intramovies
Titolo originale: Achille Tarallo

Sinossi: Achille Tarallo è un autista di autobus, marito e padre, ma sogna una vita diversa e di diventare famoso come Fred Bongusto. Insieme al suo amico Cafè canta, con scarso talento, ai matrimoni che gli procura il sedicente impresario Pennabic, proponendo un repertorio detto "Tamarro Italiano". Achille, Cafè e Pennabic sono tre disgraziati, tre poveri diavoli, che vivono in un quartiere popolare di Napoli dove colori e folklore diventano il fondale e i co-protagonisti della storia. Ma un giorno per Achille arriva l'imperdibile occasione per evadere e cambiare la sua vita...

Sito Web: http://

Libro sul film "Achille Tarallo":
"Da una prospettiva eccedente. In dialogo con Antonio Capuano"
di Armando Andria, Alessia Brandoni, Fabrizio Croce, Artdigiland, 2022
Questo libro dialoga con la vulcanica personalità di Antonio Capuano e con la sua opera cinematografica, partendo dall’indissolubile commistione tra la sua dimensione artistica e quella personale, in un corpo a corpo con la sua storia, il suo mondo di appassionate preferenze e altrettanto radicali rifiuti, il suo sguardo singolare e sorgivo sulla vita e sul cinema. Composto da una lunga conversazione, nella prima parte, e da saggi critici nella seconda, il volume “fa esperienza” di Capuano approfondendo di volta in volta la regia e il rapporto con gli attori, la concezione del montaggio, la relazione con il paesaggio e con lo spazio urbano, il senso dell’inquadratura, la dialettica tra scrittura e realtà, l’assillo del tempo; incrociando così la vasta gamma di armonie e disarmonie di un percorso entusiasmante e vitale che eccede costantemente i margini. E rintracciando, come scrivono gli autori, «quel coraggio selvatico e quella autenticità materica che alimentano costantemente il bisogno di andare alla ricerca di una verità delle cose, dentro e fuori di sé».

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