Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Appunti di Viaggio"

Cast

Interpreti:
Giulio Neglia (Giovanni Del Bello)
Edoardo Purgatori (Direttore Albergo)
Emanuele Di Luca (Michele)
Matteo Milani (Receptionista)
Maria Giulia Scarcella (Donna Albergo)
Camilla Bianchini (Cameriera)
Felice Capogrosso (Dipendente Albergo)
Marco Patania (Tassista)
Edoardo Busterna (Uomo Bar)
Giuseppe Natale (III) (Uomo Bar)
Alba Kia (Donna Bar)

Soggetto:
Andrea Natale
Chiara Ferrara

Sceneggiatura:
Andrea Natale
Chiara Ferrara

Musiche:
Vincenzo Salamone

Montaggio:
Stefano Tammaro

Costumi:
Alba Kia

Scenografia:
Alba Kia

Fotografia:
Francesco Giorgi

Suono:
Claudio Castorina (Presa Diretta)
Antonio Casella (Sound Designer)

Aiuto regista:
Giordano Toreti

Produttore:
Andrea Natale

Produttore Esecutivo:
Giordano Toreti

Produttore Esecutivo:
Andrea Natale

Assistente alla Regia:
Niccolo' Casini

Edizione:
Chiara Ferrara

Operatore:
Vito Calabrese

Colorist:
Marco Bacco

Trucco:
Sonia Cedrone

Location Manager:
Corrado Natale

Appunti di Viaggio


Regia: Andrea Natale
Anno di produzione: 2016
Durata: 12' 32''
Tipologia: cortometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia
Produzione: EyesgroupVideo; in collaborazione con Associazione Culturale Salenzia
Distributore: Ipnotica Produzioni
Data di uscita: n.d.
Formato di proiezione: HD, colore
Titolo originale: Appunti di Viaggio
Altri titoli: Journey Notes

Sinossi: Una voce maschile fuori campo apre la narrazione. In una stazione semideserta, un uomo distinto affetto da rupofobia (Nesting Syndrome) si guarda intorno con circospezione. Indossa occhiali da vista, un abito elegante e ha in mano una valigia di pelle. Controlla ansiosamente l’orario nel suo orologio da polso, mentre aspetta l’arrivo di un taxi. Il figlio del proprietario, nonché direttore di un Hotel, avvisa il personale dell’imminente arrivo di un celebre recensionista, Giovanni Del Bello, che lavora per diverse riviste del settore alberghiero. Parla con lo staff, poi va a cercare il cameriere tuttofare, Michele. Mentre l’auto è in movimento, Del Bello scambia qualche parola con il tassista, un personaggio simpatico ma invadente. L’uomo elegante scende dal taxi e passeggia per le vie del centro di Roma, nei pressi di Piazza Navona. Ha in mano un taccuino, su cui inizia ad annotare qualcosa a proposito della location in cui si trova lo stesso albergo, la distanza dai luoghi d’interesse e la raggiungibilità con mezzi pubblici e privati. L’uomo estrae un fazzoletto di carta dalla tasca, che prende in mano. L’attenzione si sofferma su un dettaglio della mano dell’uomo che suona il citofono dell’hotel. Giovanni è accolto nell’hotel. Il direttore mostra la stanza al critico, che chiede di essere lasciato da solo. Giovanni chiude la porta della stanza, appoggia la sua valigetta sul letto, la apre e inizia a fare dei test del tutto singolari, di sua invenzione. Nel giardino interno, intanto, Michele porta un cappuccino a una bella donna sola. Tenta un approccio con lei, che cerca di fargli capire elegantemente di voler essere lasciata in pace, a leggere il suo libro. Il cameriere ci mette un bel po’ a comprendere la situazione, ma alla fine si arrende e se ne va. Giovanni, appena rimane da solo nella stanza, va a lavarsi le mani con molta accuratezza. Con il taccuino in mano, controlla innanzitutto il bagno, poi guarda sotto il letto. Inizia poi a fare alcune richieste dall’interfono nella stanza, e poi anche suonando la campanella nel tavolo della Reception. Il tuttofare va avanti e indietro, la prima volta con una tazzina di caffè in mano, la seconda con una bottiglia di vino. Infine dall’interfono chiede di far smettere di far rumore a due clienti della stanza accanto: il cameriere ci prova e i clienti gli lanciano un cuscino addosso. L’uomo, sdraiato sul letto, sente i componenti del personale dell’albergo parlare tra loro nella reception adiacente alla sua camera. Commentano le precedenti recensioni da lui scritte. Giovanni viene giudicato come uomo troppo spietato perché infelice. Il protagonista esce dalla stanza, li guarda male e poi, senza dire niente, si dirige verso il bar del cortile interno. I dipendenti che chiacchieravano si lasciano andare, ridono perché intuiscono che l’uomo potrebbe averli sentiti. Giovanni beve un caffè nel giardino dell’hotel. In un altro tavolo è seduta un’elegante signora, sola. Seduti negli altri tavoli, altri gruppi e coppie di ospiti. L’uomo la osserva e la donna gli sorride. Non ha il coraggio di parlarle, anche perché c’è troppa gente. L’uomo torna di nuovo nella sua stanza, e prima di entrare lancia un ennesimo sguardo di disappunto al receptionista. Per tre volte si vedrà la donna delle pulizie arrivare (tutte le mattine) e chiedere al cameriere come vada con l’ospite speciale, ottenendo come risposta una faccia sempre più sconsolata. Subito dopo Michele poserà con cura il cioccolatino con una piccola cartolina con una frase, che però Giovanni inizialmente non noterà. Il secondo giorno Giovanni, di nuovo al bar, non riesce a parlare alla donna, si osservano silenziosamente. Il terzo giorno, Giovanni nella stanza si accorge del cioccolatino, lo mangia e legge la frase. Il cameriere chiede all’uomo se vuole qualcosa da bere, ma lui lo manda via. Giovanni si avvicina alla donna e le si siede accanto. Si presenta e iniziano a chiacchierare. Il cameriere sparecchia un tavolo vicino. “Un posto eccezionale”: il massimo delle stellette! Lo staff dell’albergo osserva i commenti scritti dall’uomo sullo schermo del computer della reception. I ragazzi si guardano con aria interrogativa. Una voce off chiude la storia mentre il taxi riporta l’uomo verso la stazione. L’inquadratura mostra che nel taxi, accanto all’uomo è seduta anche la donna.

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