Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Barbieri d'Italia"

Cast


Soggetto:
Francesco Ranieri Martinotti

Sceneggiatura:
Francesco Ranieri Martinotti

Musiche:
Puccio Pucci

Montaggio:
Ivano Tempera

Fotografia:
Filippo Menichetti
Antonio Iodice

Suono:
Fabio Russo (presa diretta)
Riccardo De Felice (presa diretta)
Diego Liguori (presa diretta)
Alessandro Romeo (Mixage)

Aiuto regista:
Claudio Vecchio

Produttore:
Laurentina Guidotti
Camillo Esposito
Ludovico Martelli (Collaborazione)

Amministratore:
Gianfranco Parisi

Coordinamento Produzione:
Chiara Liberti

Colorist:
Francesco Struffi

Barbieri d'Italia


Regia: Francesco Ranieri Martinotti
Anno di produzione: 2015
Durata: 64'
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia
Produzione: Capetown Film, Iterfilm
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Post Produzione: Digital Post a cura de Lo Specchio. Mixage realizzato da Diadema Service.
Formato di proiezione: HD, colore
Ufficio Stampa: Biancamano Comunicazioni srl
Titolo originale: Barbieri d'Italia
Altri titoli: Le Forbici nel Cassetto

Recensioni di :
- BARBIERI d'ITALIA - Il potere benefico della rasatura

Sinossi: Il” Barbiere” un mestiere antico, tipico della nostra tradizione, fatto di gesti apparentemente semplici e di relazioni umane profonde. Un mestiere che forse più di altri racconta attraverso se stesso e i suoi protagonisti, l’Italia di oggi.
I barbieri parlano allo specchio, riflettono l’esperienza accumulata nel corso degli anni e i più giovani “hipster” innovano le linee e il gusto della società, ma quello che poi enunciano e che ci sembra la cosa più interessante da sottolineare è una filosofia di vita che passa dal tecnico delle forbici e del rasoio al cliente abituale e a quello di passaggio.
Eccoli allora sfilare uno dopo l’altro, alternati alle piazze antiche e ai lungomare pastello, come luoghi di un’Italia “bella”, ma non cartolina.
Boellis​ i​l più elegante s​i trova a Napoli, recita “Figaro” ed instaura un rapporto con la clientela tutto particolare, il binomio con suo figlio comincia dalle cravatte.
Da 60 anni, sempre ​sotto il Vesuvio, svolgono​ la ​loro attività ​i​ Cotena, barbieri da 3 generazioni, il nonno colpisce però perché riesce in un’impresa negata a tutti.
​A ​Torino ​ tutti i venerdì ​ i volontari della casa Santa Luisa fanno​ la​ barba e​ i​ capelli​ ai senza tetto​, tra di loro il più giovane è un ragazzo peruviano in attesa del permesso di soggiorno, il suo sorriso e i suoi modi valgono più di ogni considerazione relativa alla tematica dell’immigrazione.
Toni è arrivato a Firenze dopo la guerra quando aveva 6 anni, ora ne ha 70 e il suo cliente più famoso si chiama Matteo Renzi. ​ ​
A Capri è rimasto un unico artigiano della barba​, ​ Pasqualino Esposito, ​erede di quello che negli anni 60' rasò le guance abbronzate di tutta la nobiltà europea: oggi i clienti sono cambiati, da quando per i vicoli dell’isola partenopea si aggirano non più aristocratici col gallo al guinzaglio, ma nuovi esponenti della ricchezza internazionale. Nonostante questo lui è rimasto uguale a sé stesso: un uomo semplice che guarda alla concretezza e all’onestà del proprio mestiere.
Sulle sponde del Po il barbiere musicista alterna il rasoio alla fisarmonica​ allietando i clienti e dispensando loro briciole di storia della musica.
Il barbiere di Testaccio​ modella la barba ai giovani proletari ​di​ Roma, poi c'è la barbieressa di Cremona​ che ha scelto questo mestiere perché da piccola faceva la barba a suo padre​, Simona di Sasso Marconi che ha lasciato le tinte e le messe in piega femminili per fare solo le barbe, e in fondo, alla fine, sono le donne la vera sorpresa di questo percorso, intrepide e determinate a portar via lo scettro ai maschi.

"Barbieri d’Italia" raccoglie e mostra luoghi, personaggi, storie de​i barbieri​ italiani e dei loro clienti.

Sito Web: http://

Ambientazione: Firenze

"Barbieri d'Italia" è stato sostenuto da:
MIBACT (Direzione Generale Cinema)
Toscana Film Commission (Fondo Incoming)
Roma & Lazio Film Commission
Sardegna Film Commission


Video


Foto