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I migranti a Portopalo nel documentario "Il Viaggio di Adamo" di Guido M. Coscino e Giuliano La FrancaSinossi *: La notte di Natale del 1996, nel tratto di mare tra Malta e la Sicilia, una tempesta causò il naufragio di un barcone carico di migranti provenienti da India, Pakistan e Sri Lanka, 283 dei quali rimasero in fondo al mare. Nei giorni seguenti il quotidiano il manifesto ricostruì la vicenda intervistando i pochi superstiti e pubblicando un elenco delle vittime. Nel frattempo, alcuni pescatori di Portopalo di Capo Passero, punta meridionale della Sicilia, trovarono dei resti umani impigliati nelle reti, ma per timore che eventuali indagini bloccassero il loro lavoro decisero di non denunciare il fatto. Si trattava di un’esigua minoranza, eppure è su questa che più tardi si concentrerà l’attenzione dei media, associando così il nome di Portopalo alla tragedia di Natale. Sulle reali dinamiche del naufragio, sull’esatto punto in cui avvenne e sul perché i corpi delle vittime non siano mai stati recuperati rimangono numerosi dubbi. Da parte sua, la comunità portopalese ha sempre continuato a distinguersi per l’attività di accoglienza e volontariato nei confronti dei migranti. È infatti da questo piccolo lembo di terra siciliana che passano ogni anno le storie di migliaia di loro. E se quella di Adamo fu una cacciata dall’Eden, molto spesso i viaggi di questi uomini sono invece fughe dal’inferno; attraverso il mare.