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"La Prima Cosa Bella", un film importante ed autenticoSinossi *: Anna Nigiotti nel Settantuno era una giovane e bellissima mamma proclamata Miss del più popolare stabilimento balneare di Livorno, ignara di suscitare le attenzioni maliziose della popolazione maschile, i sospetti rabbiosi del marito Mario e la vergogna del primogenito Bruno. Oggi, ricoverata alle cure palliative, Anna sbalordisce i medici con la sua irresistibile e contagiosa vitalità e fa innamorare i degenti terminali. Bruno invece, ha ormai tagliato i ponti con la sua città, la sua famiglia, il suo passato. Insegna senza entusiasmo in un Istituto Alberghiero e conduce un‟esistenza cocciutamente anaffettiva. Ma la sorella Valeria lo convince a venire a salutare la madre per l‟ultima volta, e Bruno torna malvolentieri a Livorno. L‟incontro, dopo tanti anni, con quella mamma esplosiva, ancora bella e vivacissima, che a dispetto delle prognosi mediche sembra non aver nessuna intenzione di morire, costringe Bruno a rievocare le vicissitudini familiari che aveva voluto a tutti i costi dimenticare. Il vagabondare di quelle notti e di quei giorni di tanti anni fa in cerca di una sistemazione, lui e la sorella Valeria, all‟epoca dolce, ignara e piagnucolosa, cacciati di casa dal babbo accecato dalla gelosia, ma sempre rincuorati dall‟incrollabile ottimismo di quella loro mamma allegra e incosciente. A far da coro alle peripezie di questo terzetto di creature sciagurate e coraggiose, una provincia maliziosa in preda a nuove smanie, l‟ignavia dei tanti uomini volubili che vorrebbero appropriarsi della grazia e del candore di Anna, ma che in fondo non ne hanno il coraggio e la forza. Ma soprattutto le manovre dell‟astiosa zia Leda per impadronirsi del marito e dei figli di quella sorella sconcia e chiacchierata. Dopo la scoperta in extremis di un fratello di cui si ignorava l‟esistenza, matrimoni e separazioni a sorpresa, quei trascorsi avventurosi conducono ad un esito inatteso di riconciliazione: l‟ultima lezione di vita, di fiducia nella dolcezza del vivere, di questa madre imbarazzante e speciale.