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La Transumanza della Pace - Un Road Movie Italo/Bosniaco (2011), di Roberta Biagiarelli
Regia: Roberta Biagiarelli
Anno di produzione: 2011
Durata: 53'
Tipologia: documentario
Genere: road-movie/sociale
Paese: Italia
Produzione: Compagnia Babelia&C
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: colore
Titolo originale: La Transumanza della Pace - Un Road Movie Italo/Bosniaco

Recensioni di :
- LA TRANSUMANZA DELLA PACE - Un road movie italo/bosniaco

Sinossi *:
Un originale road movie su un caso esemplare di solidarietà tra la Provincia Autonoma di Trento e l... Continua...


Ambientazione: Trentino / Bosnia-Erzegovina

"La Transumanza della Pace - Un Road Movie Italo/Bosniaco" è stato sostenuto da:
Provincia Autonoma di Trento (Assessorato alla Solidarietà Internazionale e alla Convivenza)


Note:
Il Progetto La TransuManza della Pace
Da più di dieci anni Roberta Biagiarelli orbita attorno a Srebrenica , umanamente e professionalmente e in questi anni ha incontrato decine, centinaia di persone che si propongono spesso come volontari “per fare qualcosa lì, a Srebrenica… dove vai sempre…”, ma tre anni fa sull’Altopiano di Asiago in provincia di Vicenza, ha conosciuto un volontario speciale, un montanaro di razza: Gianbattista Rigoni Stern, detto Gianni. Gli ha raccontato della “sua” Srebrenica e dei dintorni e ha intuito che insieme potevano ideare e progettare qualcosa di utile e originale insieme. Gianni Rigoni ha messo piede per la prima volta in quei luoghi nell’estate 2009, e, come succede a molti, non se ne è più andato. Per lui è stato come trovare un posto simile a casa sua, in un altro luogo, in un’altra epoca; è stato come scoprire un altro Altopiano di Asiago, come doveva essere alla fine della Prima Guerra Mondiale.
Rigoni ha messo immediatamente a disposizione la competenza e la tenacia da montanaro, acquisita in trent'anni di lavoro come funzionario presso la Comunità Montana dell’Altopiano dei Sette Comuni di Asiago, con l’obiettivo di trasferire la sua esperienza e conoscenza dei ritmi della terra e della natura da un Altopiano italiano verso un Altopiano bosniaco, quello di Suceska.
La consegna del bestiame è stata la prima tappa di un processo ancora in corso; molto tempo in cui Rigoni Stern ha fatto vari sopralluoghi, accumulato dati, stilato un utile censimento dell’area; nella primavera 2010 ha iniziato a tenere delle lezioni per poter trasmettere alla popolazione, l’esperienza e le tecniche base per poter coltivare e allevare, per colmare quel vuoto di conoscenza lasciato da un’intera generazione che è stata spazzata via dalla guerra. C’è stata molta partecipazione: 50 iscritti, uomini e donne che accorrevano dalle contrade più disperse, donne che facevano anche un’ora di strada a piedi per partecipare alle lezioni, anche perché la condizione posta da Rigoni era che “solo chi avesse frequentato il corso per intero avrebbe avuto diritto a ricevere in dono una vacca.” E così è stato. Sono state scelte le vacche di razza Rendena perchè sono animali molto adattabili e idonei alla zona e al clima di Suceska; mucche molto rustiche e adatte sia per la produzione di latte che di carne. Il 1° dicembre 2010 nevicava. Si è andati in Val Rendena, a Caderzone (TN), a ritirare gli animali dagli allevatori trentini: 48 manze e manzette di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, alcune già gravide, altre da ingravidare. Alcuni allevatori, soprattutto quelli con le stalle più piccole, nel consegnarci gli animali, avevano quasi le lacrime agli occhi.
… e poi è iniziato il nostro viaggio, verso la Bosnia Erzegovina.
Dopo una sosta degli animali di venti giorni in una stalla sul confine croato-bosniaco per i dovuti accertamenti di quarantena, tra il 22 e il 23 dicembre 2010 le mucche sono state consegnate alle famiglie di Suceska. L’assegnazione è avvenuta per sorteggio. Ora procedono i piani per la fecondazione assistita, sono nati nuovi vitellini e manzette e altri ne nasceranno…
Gianni Rigoni continua ancora oggi a dedicare tempo, energie e generosità a popolazioni geograficamente vicine a noi che hanno vissuto, in un passato molto recente, le atrocità della guerra e l’efferatezza del Genocidio. Perché i processi di democratizzazione e rieducazione sono lunghi, ma necessari.
Gianni Rigoni Stern e Roberta Biagiarelli porteranno la loro testimonianza su come è nata l’idea, sul lavoro fatto da Rigoni con la popolazione bosniaca, quali sono state le difficoltà e gli ostacoli incontrati. Dalla viva voce dei protagonisti, il racconto di un progetto di straordinaria solidarietà e la forza di portarlo avanti ancora nel prossimo futuro.


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