Sinossi *:
Ciprģ e Maresco sono due dei pił controversi e geniali registi dei nostri tempi, eredi del cinema di Ford, Buńuel, Pasolini, Kubrick… Le loro opere irridono con sguardo inclemente l’aspetto cinico della vita, mettendolo in evidenza per condannarlo all’oblio, utilizzando come "materia prima" l’arcaicitą della loro terra madre e la primitivitą dei loro freaks siciliani: ne risultano immagini lontane da tutti gli stereotipi, difficili da accettare proprio per la loro sgradevolezza. Il loro č cinema del frammento rappresentante una realtą degradata nella quale vive un’umanitą regredita e disperata che non puņ aspirare alla redenzione.
Questo film, a metą tra realtą e rappresentazione (documentario e finzione), tratta del cinema di oggi attraverso il cinema di Ciprģ e Maresco, utilizzando la forma del processo come occasione per fare un sintesi della loro produzione cine-televisiva sino ad oggi e per fare un resoconto dello stato del cinema in Italia ed altrove. Un giudice-"freak" che presiede una corte ecclesiastica, composta da due monaci, una suora ed un boia, conduce un’inchiesta sui generis che riguarda il caso dei due registi siciliani. Il boia accompagna i testimoni ad una sedia da tortura sulla quale gli ospiti-inquisiti sono intervistati ed obbligati a giurare di dire la veritą sul caso del signor Ciprģemaresco...



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