Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Luci sulla Frontiera . La Chiesa di Strada"

Cast


Soggetto:
Ilaria Urbani

Sceneggiatura:
Ilaria Urbani

Musiche:
Andrea Dal Mare

Montaggio:
Matteo Parisini

Fotografia:
Lorenzo Cioffi

Suono:
Francesco Amodeo

Produttore:
Lorenzo Cioffi
Matteo Parisini (Associato)

Voce Narrante:
Roberto Saviano

Seconda Camera:
Gianluca Loffredo

Color Correction:
Simona Infante

Grafica:
Andrea Cioffi

Assistente di Produzione:
Paolo Louis Vincent Marrelli

Luci sulla Frontiera . La Chiesa di Strada


Regia: Ilaria Urbani
Anno di produzione: 2016
Durata: 52' - 6ep.x20'
Tipologia: documentario
Genere: religioso/sociale
Paese: Italia
Produzione: Ladoc srl, Isola Film
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: HD, colore
Vendite Estere: Silvia Angrisani
Titolo originale: Luci sulla Frontiera . La Chiesa di Strada
Altri titoli: Sparks in the Dark - Five Priests on the Urban Frontline

Sinossi: Storie di preti di frontiera dalla città di Napoli, dal centro antico alla periferia, una Chiesa che lavora tra la gente nel segno del messaggio di Papa Francesco.
Queste sono storie di sacerdoti che dedicano interamente la propria esistenza agli ultimi, storie di una Chiesa che attendeva solo di essere rappresentata.

Sito Web: http://www.ladoc.it/portfolio/luci-sulla-fronti...

Ambientazione: Napoli

Note:
Questi i protagonisti del documentario e il loro impegno nella vita quotidiana dei quartieri di ‘confine’.

Tornare a Scampia. Padre Domenico Pizzuti
Sociologo, giornalista, blogger, autore e operatore sociale. Padre Domenico a 85 anni è ancora una delle voci più lucide di Scampia. Nonostante l’età, il gesuita e teologo ogni giorno mette la sua cultura al servizio della mediazione culturale di rom e migranti tra Scampia e l’hinterland a nord di Napoli.

Alla periferia dell’anima. Don Gaetano Romano
Dal post terremoto, durante la faida cutoliana degli anni Ottanta con i camorristi che sparavano in strada, alla “periferia dell’anima” di Papa Francesco. Don Gaetano Romano da oltre trent’anni è parroco a San Giovanni a Teduccio, ex quartiere operaio, oggi ghetto. L a desertificazione industriale e la disoccupazione si “compensano” con spaccio e lavoro illecito. E i piccoli clan rivali si sparano ancora dalle finestre. Negli occhi delle persone rassegnazione e paura. Ma nella sua oasi-ludoteca don Geatano professa che “sperare è ancora possibile”.

La voce degli ultimi. Padre Carlo De Angelis
Tra Miano e Secondigliano, alla periferia nord Napoli, Padre Carlo da trent’anni prova a sconfiggere con un sorriso e tanto impegno tossicodipendenze e affiliazioni criminali. Non si scoraggia mai, neppure quando ritrova armi nella sua cappella durante la faida di Scampia. La vita parrocchiale, tra degrado e disoccupazione, si trasforma in aiuto materiale di famiglie in difficoltà e nuovi poveri.

L’ottavo sacramento. Padre Antonio Loffredo
La cultura è l’ottavo sacramento”. Seguace della lezione di Don Lorenzo Milani, Padre Antonio Loffredo nel rione Sanità sta coniugando il cambiamento culturale all’imprenditoria. Molti ragazzi dell’ex enclave della camorra, tutt’oggi sotto il tiro delle guerre intestine dei clan, grazie al sacerdote sono diventati guide turistiche della Catacombe di San Gennaro, luogo monumentale altrimenti dimenticato, visitato oggi da migliaia di persone da tutto il mondo. Il parroco punta sulla diffusione del patrimonio artistico per rilanciare turismo e occupazione. L’animo da intellettuale, la mente del politico, la strategia del manager.

La ballata della libertà. Don Franco Esposito
L’impegno del cappellano di Poggioreale per i detenuti e le loro famiglie. Le attività di recupero sociale e culturale, l’affiancamento ai familiari nel cuore del centro antico di Napoli. Il dissenso e la misericordia dietro le sbarre.

Dall’Africa a Napoli. Don Félix Ngolo
Formazione da sociologo in Francia, arriva in missione nei Campi Flegrei e capisce che il miglior modo per arrivare al cuore dei fedeli è tifare per Maradona. Migrante tra i migranti, il congolese Don Félix, parroco a Rione Toiano di Pozzuoli, contagia tutti con entusiasmo e simpatia. Per tutti è don Felice, il più appassionato tifoso del Napoli al punto da fondare un club azzurro nel suo villaggio in Africa. E lo sport diventa il pretesto per l’integrazione sociale e per portare l’aiuto dei Campi Flegrei nei villaggi africani.


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