Sinossi *:
Paolo, giovane sui trent’anni, vitale e atletico, rivive in continuazione solo nella sua stanza un disastroso incidente stradale che lo ha portato alla condizione di ipovedenza. I suoi genitori sono preoccupati, iperprotettivi. Paolo ha trovato la forza di reagire. A farlo sentire handicappato sono gli altri e da loro scappa reagendo anche bruscamente, non sopporta la commiserazione. E’ Anna, una giovane pittrice, a ricordargli che “nessuno lo autorizza ad essere arrogante con il mondo solo perché è cieco” Paolo accetta la sfida: decide di far provare ad Anna cosa significa muoversi nel buio, l’amplificazione dei suoni e dei rumori le devono bastare per orientarsi. I due si muovono tra le calli veneziane alla scoperta delle sue bellezze, fino a provare l’emozione liberatoria di una corsa in un vicolo poco più largo di un metro e mezzo. La rinascita per entrambi. Anna deve partire, a Parigi un’equipe medica la attende: si scoprirà che Anna ha un glaucoma che se non curato può portarla alla totale cecità. Comunque vada, Anna grazie a Paolo ora non ha più paura del buio perché ha capito che il miglior modo per continuare a vedere è.. sognare.

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