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Confronto tra Marco Bellocchio e Bernardo Bertolucci


Confronto tra Bernardo Bertolucci e Marco Bellocchio del 19 ottobre, presso la Sala Petrassi all'Auditorium Parco della Musica durante la Festa Internazionale di Roma 2006, subito dopo la proiezione di "Sorelle" e "Histoire d'Eaux".


Confronto tra Marco Bellocchio e Bernardo Bertolucci
Bernardo Bertolucci e Marco Bellocchio
Molto applaudito in Sala Petrassi il confronto amichevole tra due grandi registi italiani, quali Marco Bellocchio e Bernardo Bertolucci, moderati da Mario Sesti.
“Trovo bellissimo il film di Marco, mi ha commosso - ha iniziato Bertolucci - mentre lo vedevo pensavo ad una delle differenze che ci sono tra noi: io ho spesso la sensazione di essere qualcun altro, Marco invece è sempre stato violentemente se stesso. Ogni volta ad ogni film, diventa se stesso”. Bellocchio ha poi risposto: “Anch’io ho avuto delle passioni per gli autori ma ho cercato di essere personale in modo ossessivamente narcisista”.
Poi Bertolucci ha raccontato i primi incontri con Bellocchio: "Ho incontrato Marco a casa di un amico nel 1962 poco prima di iniziare a girare La commare secca. Gli amici non credevano che avrei iniziato a girare il mio primo film. Il giorno dopo infatti vennero sul set a controllare che fosse vero”. “Io amavo molto la nouvelle vague, lui il free cinema inglese. Dopo qualche tempo vidi Ginepro fatto uomo e poi I pugni in tasca. I pugni mi sono arrivati dritti nello stomaco. Questo e Prima della rivoluzione sono film atrocemente autobiografici. I pugni in tasca se non mi ha proprio influenzato, segretamente ha lasciato in me molte tracce”.
La guerra che Piergiorgio affronta in Sorelle - ha aggiunto Bertolucci - l’ha già combattuta Lou Castel, è il destino di chi nasce (e odia) la provincia. Fino al momento in cui 30 o 40 anni dopo pensi che forse la provincia è l’unico posto in cui si può vivere in Italia”. Commovente invece il suo ricordo di Pierpaolo Pasolini: “La prima volta che l’ho incontrato, avevo 14 anni ed era domenica, nella casa dei miei genitori a Monteverde, a Roma. Lui bussò alla porta, mi disse che aveva un appuntamento con mio padre. Ma io non conoscendolo lo lasciai aspettare sul pianerottolo. Il suo aspetto (il ciuffo nero, il suo viso forte) metteva paura, così andai da mio padre e gli dissi: ‘C’è uno che ti cerca, ma secondo me è un ladro’. Poi Pierpaolo è venuto a vivere nella mia stessa palazzina ed è subito diventato il mio grande amore. Quando scrivevo una poesia non chiedevo più consiglio a mio padre, ma mi precipitavo giù dalle scale per fargliela leggere”.
Per concludere Bertolucci ha fatto espresso un suo parere sulla Festa Internazionale di Roma: “Mi spiace perché non passo molto da via Veneto… All’inizio ero perplesso, ora mi vedete qui: è una prova della mia coerenza. Avete coinvolto la città e questa è una sfida che avete vinto con successo. Forse potete ancora migliorare ma in fondo nella vita tutti gli uomini possono migliorare”.



20/10/2006

Simone Pinchiorri