Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Incontro con Piero Messina (Firenze, 03/12/2006)


Dialogo con il regista del documentario "Pirrera" a Firenze durante la 47. Edizione del Festival dei Popoli al Cinema "Auditorium Stensen".


Incontro con Piero Messina (Firenze, 03/12/2006)
Una immagine del film "Pirrera"
Nel film non è descritto come mai la miniera è stata chiusa. Perchè?
Piero Messina: La "Pirrera" ha chiuso perchè sono state inventate delle trivelle di perforazione e di estrazione dello zolfo, che hanno rimpiazzato le fatiche del lavoro umano.

Questo è un documentario pieno di silenzi e vi è un circolo dei mutilati di lavoro. Sembra quasi che le persone intervistate abbiamo anche un po' di nostalgia per i vecchi tempi, pur essendo stati molto duri. Non le sembra?
Piero Messina: Nel ducumentario c'è un contrasto tra il racconto drammatico e la nostalgia. Credo che la nostalgia sia dovuta un po' alla memoria un po' al fatto che dopo le miniere in quella zona della Sicilia non c'è stato più nulla, è finita una realtà. I paesi sono ormai popolati da soli anziani ed i giovani lasciano questi luoghi anche perchè non vi è più nulla. Non volevo drammatizzare il materiale raccolto, ma volevo suscitare delle sensazioni. Nel montaggio abbiamo cercato di non creare un'emotività finta, ma una sensazione reale del racconto.

Dove avete raccolto le immagine dell'epoca?
Piero Messina: Le immagini d'archivio non provengono da un archivio vero e proprio. Ero a casa dall'ingegner Zurli e mi ha detto di avere dei VHS sulla miniera con delle immagini riprese da un amico. Così ho preso questo materiale per creare l'immagini del mio film.

Come mai avete scelto questo soggetto?
Piero Messina: Me l'ha suggerito il produttore della pellicola Massimo Lazzara. Non conoscevo la realtà dei fatti e tutte le conseguenze della storia. Sapevo dei carusi tramite gli scritti di Pirandello, ma non mi ero mai documentato. Lazzara mi ha spinto ad informarmi ed a fare questo documentario. Ho vissuto per vario tempo in quei paesi della Sicilia ove vi erano le miniere di zolfo ed ho raccolto tutto il materiale possibile. homontato queste immagini con Elsa De Falco Bonomi.

Riguardo la fotografia del film non avete usato luci artificiali, ma solo quelle naturali del sole?
Piero Messina: Non volevo artefare il materiale, non mi interessava ma ma volevo selezionare inquadrature il più neutrali possibile. Volevo creare una distanza che rendesse interessante l'interviste. Ere superfluo abbellire la fotografia la fotografia, ma mi interessavano i racconti. Fotograficamente non è un lavoro eccelso, riguardandolo ho notato mille difetti. Nei mei lavori passati avevo sempre attuato una cura estetica compulsiva dell'immagine. Questa volta ho lavorato in maniera opposta a quello che di solito faccio.

04/12/2006

Simone Pinchiorri