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Note di regia del film Casa Eden


Fabio Bonzi descrive il suo secondo lungometraggio "Casa Eden".


Note di regia del film Casa Eden
Una scena del fil "Casa Eden"
Lo svolgersi della vicenda nel 1958, anno della legge Merlin e dellinizio del miracolo economico, la fine della prostituzione di stato e il principio della tumultuosa corsa al benessere, eleva paradossalmente i personaggi del film al livello di inconsapevoli rappresentanti di quei distorti valori tradizionali che sarebbero stati presto travolti e legalmente annullati dal rapido modernizzarsi della societ. Sudditanza della donna, sfruttamento dei non garantiti, omicidio donore, superstizione rituale, furbizia e religiosit deformata sono tra gli elementi del credo grossolano che, alla fine, salver i protagonisti, naufraghi scampati allaffondamento ma approdati alle rive di un nuovo ordine del mondo nel quale la loro brutale e istintiva furbizia aprir forse nuove strade.
La collocazione della storia in una Sicilia di maniera, del tutto stereotipata nel linguaggio e nei luoghi comuni, intende non solo rapportarsi ai classici della commedia allitaliana, seppure stravolta dal taglio grottesco, ma accentuare la dimensione assurda della vicenda in una terra i cui eccessi vengono ad essere cornice ideale per uno svolgersi di fatti enfaticamente barocchi.
E lenfasi barocca limpostazione stilistica del film: gli ambienti, i luoghi, gli stessi panorami sono sempre esagerati nel lusso come nella miseria, coerentemente alle caratterizzazioni dei personaggi.
Un eccesso di particolari a ricoprire uniniziale assenza di sostanza e lintenzione finale di fare dei protagonisti delle figure umane malgrado linesistenza della loro natura, di farli accettare anche con una qualche simpatia.

Fabio Bonzi