Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Conferenza Stampa (Roma, 26/10/2007): L'Abbuffata


Conferenza Stampa (Roma, 26/10/2007): L'Abbuffata
Photo Call "L'Abbuffata"
Signor Calopresti dopo quattro anni di silenzio è tornato a fare un film. Un film sulla libertà e sulla ribellione verso un certo tipo di cinema e TV...
Mimmo Calopresti: Negli ultimi anni ho girato solo documentari. In questo periodo ho incontrato tante persone e ragazzi che volevano fare cinema. Via via che incontravo questi giovani ho deciso di fare il film. I ragazzi del mio film partono per cercare di fare un film senza sapere come si fa. Il soggetto è francese, me l'ha segnalato Valeria Bruni Tedeschi. Il suo protagonista però era iraniano e l'ho adattato al contesto italiano. Il mio è un film a basso costo, che mi sono anche autoprodotto facendo delle cambiali come quando ero piccolo faceva mio padre per comprare il frigorifero o la televisione. La soddisfazione di averci provato è molto importante, come in tutte le cose della vita. Ho cercato sempre di fare quello che volevo nella vita ed ho avuto la fortuna di stare nel mondo come piace a me.

Quanto c'è di Mimmo Calopresti nei ragazzi che cercano di fare cinema, nel regista interpretato da Diego Abbatantuono e nell'attore Francesco da lei interpretato?
Mimmo Calopresti: Ho voluto prendermi in giro il ruolo del regista "in attesa" interpretato da Diego. Lo stereotipo di attore che interpreto nel film è simile a quello che incontro tutti i giorni a Roma, una persona incapace, che però si mette a disposizione degli altri come in questo caso il gruppo di ragazzi che vuole girare il film. Dei quattro ragazzi ho messo del mio la voglia di andarsene, di cambiare per cercare la "vita" ed il benessere, come ho fatto da giovane. Il loro "muoversi imbranato" è capitato anche a me. I ragazzi del sud non sono solo quelli di "Ammazzateci Tutti. La stragrande maggioranza ha voglia di vivere, di amare. Sono loro la speranza di questa parte d'Italia.

Paolo Briguglia, si è ritrovato nella ruolo che ha interpretato nel film?
Paolo Briguglia: Il film di Calopresti come quello che ho interpreato con Zanasi sono due film indipendenti senza il sostegno del Ministero. Ho accettato di intraprendere i miei ruoli per dare forza a l'idea creativa di questi due registi.

Che rapporto ha con il cibo, signor Calopresti, visto che è questo che uccide Depardieu nel film? Il cibo in dosi massicce uccide?
Mimmo Calopresti: Ho un buon rapporto con il cibo Quando andavo a sud con i miei genitori esisteva il rito di andare da tutti gli zii a mangiare. Per me era un incubo, ma era anche un bel momento per stare tutti insieme. Nel film non ho scelto solo il cibo, ma di fotografare tante cose come i bellissimi tramonti. La concezione del sud è nel personaggio interpreatto da Valeria Bruni Tedeschi. E' il mito del sud, che tutt'ora persiste. Voglio bene a tutta questa parte d'Italia, perchè possiede delle bellezze incredibili che spero non vengano deturpate dalla società. Pensate che nel luogo dove avviene l'abbuffata, la terrazza, ora ci stanno costruendo un palazzo. De sud mi piace molto anche la sua origine "casinara".

La sua pellicola è una critica alla TV, tanto che ci si può morire davanti...
Mimmo Calopresti: E pensare che questa è una storia vera! E' successa ad un mio amico. Davanti alla TV c'è sempre, anche, il rischio di "morire di noia". Non ho niente contro al Tv, però è pericolosa.

Come è entrata a far parte del cast, signora Tedeschi?
Valeria Bruni Tedeschi: Avevo letto un progetto di Kiarostami ed avevo elaborato una storia ambientata in Iran. L'ho proposta a Mimmo, perchè sentivo che era la storia che stava cercando in questo momento. Non avevo pensato al sud come ambientazione ma a quella di un piccolo paese che poteva essere in qualunque posto in Italia. Pensavo che Mimmo rifiutasse la mia sceneggiatura, invece l'ha fatta subito sua e la elaborata alla sua maniera. Mi ha poi chiesto di interpretare una piccola parte nel film ed io ho accettato, anche per tenere un legame simbolico verso questo progetto e verso Calopresti, che reputo uno dei migliori registi italiani, che in questo momento ha bisogno di volare come un uccello.

Per il film, oltre al cast di attori, ha usato anche persone del luogo?
Mimmo Calopresti: Un mix. Molte persone del luogo volevano partecipare al film pur non sapendo di cosa si trattasse, tanto per apparire. Alcuni sono partiti da Cosenza, dormendo nella hall degli alberghi, pur di partecipare. Quando hanno saputo dell'arrivo del "grande attore" mi hanno addirittura chiesto se arrivava Fernandel! Molti si sono "intrufolati" durante le riprese, come nella scena della "abbuffata" dove alcuni entravano in scena ad abbracciare le persone presenti al tavolo. E' stata una cosa un po' "felliniana". Nella scena del reality abbiamo fatto entrare molte persone a Cinecittà per partecipare al film e fargli vedere come si fa il cinema.

In una scena del film fa dire ad un personaggio la frase "il cinema ha bisogno di purezza. Ci può spiegare meglio cosa intendeva?
Mimmo Calopresti: Il mio è un lavoro sulla realtà. il cinema deve raccontare la verità. Come il tramonto, un fatto reale, che si mette in scena da solo andando al di là di qualunque cosa.

26/10/2007, 19:07

Simone Pinchiorri