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Festival di Roma 2008: Matteo Rovere "Il mio film
è uno spaccato non totalizzante della società"


Festival di Roma 2008: Matteo Rovere
"Ci sembrava un film di denuncia e la censura a 14 anni bastava, perchè la pellicola suscita sicuramente molte domande. Sto pensando a cosa ha potuto irritare la commissione e credo sia la mancanza degli adulti che non riescono a fare la loro parte". Ha esordito così il produttore della Colorado Film Maurizio Totti all'accesa conferenza stampa del film "Un Gioco da Ragazze" in concorso alla 3. Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, rispondendo alla domanda riguardante il diveto ai minori di 18 anni applicato alla pellicola. Totti ha voluto anche precisare la sua dichiarazione rilasciata ieri sera prima della proiezione per la stampa: "Non ho detto che il film subirà dei tagli, ma che forse non sarà questa la sua versione definitiva. Andremo in commissione censura per il ricorso con lo stesso montaggio". Per la 01 Distribution, che distribuirà il film in sala dal prossimo 7 novembre, ha parlato Caterina D'Amico: "Abbiamo presentato ricorso d'urgenza alla commisione censura. Per adesso non possiamo diffondere in TV il trailer del film. La nostra campagna ne risentirà pensantemente, perchè rimane solo internet e la stampa cartacea".

"Nel mio film ho raccontato uno spaccato non totalizzante della società", ha detto Matteo Rovere, "sarà poi lo spettatore a prendere o meno la distanza dai personaggi che ho raccontato, che ho descritto in modo lineare dall'inizio alla fine del film come la coerenza di Elena, ed è questo che farà creare il distacco in loro". Il regista, tornando al discorso censura ha aggiunto "Secondo me oggi si sottovalutano i ragazzi se si pensa che non sono in grado di poter giudicare da spettatori certi comportamenti sbagliati".

Sull'argomento hanno espresso il loro parere anche le quattro giovani protagoniste del film. Desiree Noferini, interprete del peronaggio di Michela, ha voluto soffermarsi su come "nella società esistano gli atti di bullismo, perchè nelle famiglie e nella scuola si sono persi i valori". Nadir Caselli (Alice) si è soffermata, invece, sul fatto che "ogni ragazzo sicuramente conosce una persona della sua età assimilabile ad Elena"; mentre Chiara Paoli, visibilmente emozionata, ha dichiarato che "tutti i personaggi del film hanno caratteristiche diverse, che però si possono riscontrare nella società attuale" e che "il bullismo esiste ed è inutile cercare di negare il problema".

Per concludere Chiara Chiti, la perfida Elena del film, ha paralto del suo personaggio: "Elena non è una vincente, perchè non riesce ad entrare mai in contatto con i sentimenti e le emozioni della vita. La sua cattiveria vince perchè non viene mai punita dalle istituzioni quali la scuola e la famiglia, ma dentro di se' ha tanti problemi. Ho provato in prima persona un rigetto ad intepretare il peronaggio di Elena" e, poi ha aggiunto: "Molti genitori oggi dovrebbero farsi delle domande ed anche la scuola dovrebbe punire di più i ragazzi. Inoltre i media impongono modelli sbagliati ai giovani, come Paris Hilton o Kate Moss, ed i ragazzi ne rimangono influenzati".

25/10/2008, 15:50

Simone Pinchiorri