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Note di regia del documentario "Un Piede in Terra e l'altro in Mare"


Note di regia del documentario
Io penso che la forza di questo documentario, al di là delle informazioni che fornisce, sia proprio l’emozione che esce dal film stesso ed in buona parte dei personaggi che ho trovato e che portano le loro testimonianze.
Penso che quando abbiamo attraversato l’Italsider con questo ex operaio che narrava della sua vita all’interno dell’acciaieria, per me è stato molto emozionante perché lui era molto emozionato.
Non sapevo neanche bene che film avrei fatto quando ho iniziato i sopralluoghi, la ricerca..
Ero partito con un’idea più letteraria. Avevo letto una serie di dichiarazioni di vari artisti, poeti, scrittori che sono passati dalla Liguria e quelli che sono raggruppati in questi due libri: uno che riguarda più Genova e l’altro la Liguria in generale.
Allora avevo pensato di fare delle riprese e di metterle in contrasto con queste dichiarazioni dei vari artisti cercando quei luoghi dove loro stessi erano stati e che cosa avevano significato per loro.
Poi in realtà mi è venuta questa seconda idea di andare a cercare dei testimoni che ci potessero parlare della terra, di questa terra, di come l’hanno vissuta: cos’è nel presente e cosa è stata nel passato per loro.
E lentamente, ho iniziato ad incontrare un paio di personaggi e questa idea ha preso lentamente il sopravvento sul primo modo di avvicinarmi all’argomento.
Perché da parte della Regione ci è stata assolutamente data carta bianca. Ho chiesto: “Ma come lo volete?”, “Fai tu” è stata la risposta: cosa che può anche gettare nel panico!

Silvio Soldini