E’ stato presentato ieri il primo dei tre film italiani in concorso nella sezione “anteprima”; si tratta de "
Il Piede di Dio", primo lungometraggio di
Luigi Sardiello già autore di soggetti, sceneggiature, un romanzo, una raccolta di racconti, e direttore responsabile della rivista
Filmaker’s Magazine.
Il regista ha spiegato che l’idea del film nasce dalla conoscenza di un ragazzo incontrato trent’anni prima durante una vacanza in una località turistica. “
La leggenda diceva che non avesse mai sbagliato un rigore”, ha precisato il novello cineasta, “
e a me è piaciuto crederci. Mi è sembrato interessante raccontare una vicenda che avesse a che fare con il gioco più famoso perché credo che il calcio sia una importante chiave di lettura della società contemporanea in quanto è indubbio il suo marciume ma è comunque altrettanto innegabile la sua magia di gioco primordiale, ed è soprattutto questo dato di fatto che mi interessava raccontare".
Il film narra di Michele, un osservatore di squadre di calcio che, durante una sua incursione al sud, si convince di riconoscere un talento calcistico in Elia, un ragazzo dagli evidenti problemi mentali. Per i due inizierà un viaggio nella grande città nella speranza di riuscire a procurarsi un provino con una importante squadra di serie A; intanto, non a caso, sono proprio i tempi dell’insorgere dello scandalo di calciopoli. L’occasione auspicata arriverà, ma i contorti dilemmi del giovane Elia non mancheranno di complicare le cose.
Il lungometraggio di Sardiello è apprezzabile perché riesce a raccontare, in modo gradevole e senza scadere nello sdolcinato, una vicenda tipica dell’illusione esistenziale dei nostri tempi che poco concedono ai sogni di coloro che non possiedono la stabilità economica per poterseli permettere. La professionalità e la simpatia dell’interprete protagonista
Emilio Solfrizzi coprono certi snodi di sceneggiatura forse non eccessivamente approfonditi ed in parte prevedibili.
13/01/2009, 19:16
Giovanni Galletta