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"Hanna e Violka", "Khalid" e "Riviera 91":
i primi tre documentari di Visioni Doc


È partito ieri sera alla Cineteca di Bologna il 16esimo Concorso Nazionale per Corto e Mediometraggi, l’Officinema – come viene definita – di laboratori e incontri con il cinema italiano. Per Visioni Doc, sono stati proiettati, tra gli altri, i documentari "Hanna e Violka" di Rossella Piccinino, "Khalid" di Enrico Masi, e "Riviera 91" di Gabriele di Munzio.

C’è il cinema culturale, c’è il cinema utile, c’è quello d’evasione. E, poi, c’è quello dell’anima e del voler indagare con grande sensibilità sulle vicende e sui sentimenti umani. È il caso di "Hanna e Violka", film che racconta di una madre e una figlia polacche che vengono in Italia per accudire il nonno della regista, malato di Alzheimer. È l’incontro di due famiglie, lontane per provenienza geografica, ma vicine per vicissitudini più o meno tristi. La regista descrive con vera sensibilità poetica le trasformazioni dell’Italia e dell’Europa di oggi, fra emergenze migratorie e cambiamenti sociali, e si mette in gioco in prima persona, raccontando la vita dei nonni materni Gina e ‘Ntoni insieme alla badante polacca Hanna, attraverso una riflessione prima ancora personale che antropologica. Hanna sentirà, a un certo punto, il bisogno di ritornare per un mese in patria, per riabbracciare il resto della famiglia, e chiederà a Violka, una ragazza di appena 19 anni, di sostituirla. Violka si troverà così ad affrontare uno dei primi momenti davvero difficili della sua vita.

Nota di merito anche per "Khalid" di Enrico Masi, racconto evocativo della vita e dell’inserimento di un ragazzo marocchino nella realtà umana e professionale italiana e "Riviera 91" di Gabriele Di Munzio, in cui un’anziana signora osserva dal suo balcone momenti di vita quotidiana che scorrono, ora normali, ora crudi e aggressivi, in una sorta di funambolismo tra l’interno del suo appartamento e il mondo circostante.

25/02/2010, 16:24

Claudia Verardi