Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Tre serate evento nel segno di Sguardi di
Cinema Italiano con Marco Arturo Messina


Tre serate evento nel segno di Sguardi di Cinema Italiano con Marco Arturo Messina
Sarà presentato in anteprima nazionale il 4 e 5 marzo a Sguardi di Cinema Italiano 2010 "Il Sole di Nina", l’ultimo lavoro del regista compositore Marco Arturo Messina. Il giorno 6 marzo nella splendida cornice della Chiesa di San Pietro, nel cuore del centro storico di Monopoli (Ba), vi sarà un concerto dedicato al filme, con l’esecuzione - ad opera dello stesso Messina e del suo ensemble musicale - della colonna sonora del "Il Sole di Nina".

Un film poetico, prodotto dalla giovane casa di produzione cinematografica romana Jandha Film, nata per iniziativa di un gruppo di autori, tra cui lo stesso Messina, con la volontà di andare ben oltre le tristi ambizioni commerciali dell’attuale produzione italiana.

Un film di confine, dove il limite è quella linea che unisce e divide il reale dalla riflessione. Un film sperimentale che ruota attorno alla figura di un clown, Nina, che usa la maschera non solo per sanare i suoi dolori, ma anche e soprattutto per curare quelli dei personaggi che incontra.

Perciò si farà angelo – per alcuni visibile, per altri pura presenza – e illuminerà l’esistenza delle persone che incontra per le strade di una Mantova notturna e malinconica.

Lo stesso Messina la definisce "l'anima ferita di un tempo passato". Il suo voler capire cosa sia l'amore le impone una ricerca e la dà una direzione plurima, che coinvolge ogni singolo personaggio che incontra, accompagna e protegge. Il sole di nina è in ultima analisi un film sull’amore e il desiderio di riscatto, un obiettivo raggiunto e ben rappresentato in modo intenso dall’intero cast, in particolare dalla protagonista Silvia Benedini, che interpreta Nina e la voce narrante del film.

"Ho voluto raccontare la speranza di un miglioramento nella propria vita" – ha dichiarato tra le note il regista Arturo Marco Messina - "La forza di agire, di sapere ascoltare i messaggi che ci arrivano per arrivare a vivere un'esistenza diversa da quella che abbiamo fra le mani. Sono convinto che ci sia bisogno di uno spazio per riflettere e che la poesia ne apra uno importante".

03/03/2010, 16:47

Simone Pinchiorri