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Questa mostra č stata la prova per me che il suo mondo č il mio mondo". Č un
Emir Kusturica silenzioso e attento, incantato dal circo felliniano di "
Fellini. Dall’Italia alla Luna", la mostra (realizzata grazie agli sforzi uniti della
Cineteca di Bologna e di
MAMbo) tenuta a battesimo proprio dal regista di "
Underground", figlio ideale del maestro riminese che lo stesso Kusturica non ha esitato a definire "
il mio filmfather, il regista piů grande di sempre".
Non poteva allora che essere Kusturica (guidato dal curatore dell’esposizione, Sam Stourdzč, e dai direttori di Cineteca,
Gian Luca Farinelli, e di MAMbo, Gianfranco Maraniello), a inaugurare mostra e retrospettiva (che prende il via questa sera con la proiezione al Cinema Arlecchino di "
Amarcord", primo dei tanti appuntamenti che si succederanno fino all’estate con ospiti legati alla vicenda felliniana): "
Quando Fellini č morto, ho sentito di aver perso qualcuno che non dimenticherň mai. Pur non avendolo mai incontrato di persona, non passa giorno in cui io non pensi a Fellini, alla sua fantasia, al suo approccio alla vita, all’erotismo, alla societŕ".