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Anni fa lessi un articolo di una rivista francese che parlava del sistema postale in piccoli villaggi del deserto indiano. Uomini che percorrono decine e decine di chilometri al giorno per consegnare lettere e pacchetti in piccole abitazioni. Lo trovai molto poetico". Parola di
Michela Occhipinti, autrice di “
Lettere dal Deserto”, in concorso in “
Anteprima Doc” del
Bellaria Film Festival. Oltre a rappresentare il sottotitolo, “
Elegio della Lentezza” rappresenta il leitmotiv di un lavoro originariamente prodotto per il cinema, che va controtendenza rispetto al normale modo di pensare: "
Siamo abituati a dare un'accezione positiva alla velocità e viceversa ripudiamo la lentezza. Io credo il contrario e penso che la tecnologia abbia molto influito sui rapporti umani". Dopo vent'anni di onorata carriera da postino, portatore di buone e cattive notizie, Hari si ritrova per le mani un telefono cellulare e nello stesso tempo vede nascere un ripetitore vicino al villaggio e diminuire le lettere. Poi la prima, difficile, telefonata con il figlio e una rassegnata conclusione: "
la comunicazione è finita".
05/06/2010, 10:24
Antonio Capellupo