Fondazione Fare Cinema
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I vincitori della 24° edizione del Festival Internazionale
di Cinema GayLesbico di Milano


I vincitori della 24° edizione del Festival Internazionale di Cinema GayLesbico di Milano
Premio Migliore Lungometraggio
Ander di Roberto Castón, Spagna, 2009
Motivazione: La giuria del ventiquattresimo Festival Mix di Milano – composta da Ida Marinelli, Paola Piacenza, Patrizia Valduga, Luca Formenton, Anthony Majanlahti, Aldo Nove e presieduta da Antonio Calbi – quest’anno ha avuto un compito difficile, anche in ragione di una selezione particolarmente eclettica. Molti sono stati i film che ci hanno colpito, per la capacità di cogliere le sollecitazioni del mondo contemporaneo, di dar conto dei conflitti che lo percorrono, per i tentativi di comprenderne le contraddizioni, per le loro indagini intorno a sentimenti e relazioni. Siamo stati impegnati in lunghe discussioni durante le quali abbiamo, a turno, privilegiato il valore del puro divertimento con The big gay musical, il rigore formale dell’impianto di Hannah Free, la delicatezza del racconto di El ultimo verano de la Boyita, il gusto amaro della contestazione condivisa dai giovani outsider di Paname. Ma alla fine, pur nelle diversità delle nostre formazioni, un solo film ci ha trovato tutti concordi. Perché capace di raccontare un mondo chiuso ma in trasformazione con limpidezza e coerenza di stile. Perché tutti siamo usciti dalla proiezione con la certezza di aver conosciuto delle persone e non soltanto dei personaggi, delle storie, dei temi. Per la cura misurata della sceneggiatura, i cui ritmi si specchiano nel tempo del luogo e degli animi. Per la sottigliezza antiretorica della rappresentazione dell’erotismo. Per la scena di sesso più intensa del festival. Tutto ciò dà all’opera scelta quella dignità estetica che, nei sentimenti, nell’erotismo, nelle emozioni, è indifferente ai generi, e al genere di amore.

Premio Migliore Documentario
+ o -, il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era dell’AIDS di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli, Italia, 2010
Motivazione: Per la forza delle testimonianze e la lucidità dello sguardo. Per la capacità di richiamare l’attenzione su un tema che oggi sembra essere sottovalutato dalle istituzioni e dai giovani e per l’intenso racconto dello smarrimento, della presa di coscienza e della reazione di un’intera generazione colta alla sprovvista dall’avvento dell’AIDS. Un documentario importantissimo, soprattutto nel contesto italiano. Da diffondere e promuovere.

Premio Migliore Cortometraggio
The Armoire Jamie Travies, Canada 2009, 22’

Menzione Speciale Sezione Cortometraggi
The Japanese Sandman di Ed Buhr, USA 2008, 12’

Concorso Nazione 60 Secondi Contro la Lesbofobia
1. Sacha Mittino e Yulia Matsyi (Milano)
2. Francesca Logli (Pisa)
3. Giorgia Bailano e Floriano Lapolla (Bologna)

01/07/2010, 17:52

Simone Pinchiorri