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"E Poi Venne il Silenzio": le atroci vicende
del 12 agosto 1944 a S.Anna di Stazzema


Un anziano signore descrive la vita che trascorreva tranquilla nella vallata di S.Anna negli anni '40: "Si viveva tranquilli, la guerra era una cosa di cui non ci si rendeva conto e che si percepiva solo attraverso la radio. La nostra vallata ci dava sicurezza e le giornate erano serene e spensierate".

E Poi Venne il Silenzio” di Irish Braschi narra le atroci vicende che avvennero il 12 agosto 1944 nel paesino toscano di S.Anna di Stazzema, colpito nella più totale incredulità, da rastrellamenti operati dalle truppe delle S.S. e lo fa mescolando le testimonianze di chi miracolosamente riuscì a mettersi in salvo, a immagini di finzione ricalcate sui racconti dei sopravvissuti. Le storie di madri-coraggio pronte a sacrificarsi per i propri figli e di soldati tedeschi “sovversivi” pronti a mettere in salvo un piccolo gruppo di italiani, si mescolano alle voci spezzate dal dolore di chi oggi, pur avendo raggiunto la terza età, attraverso il ricordo, torna un po' bambino pensando al martirio dei propri cari.

Proiettato in concorso al “Roma Fiction Fest”, il film ha avuto un lungo processo produttivo, durato quasi sette anni e si avvale della partecipazione dei parenti dei sopravvissuti che hanno accettato di “impersonare” i propri genitori e nonni. Anche se oggi si potrebbe considerare un caso chiuso, dopo il recente processo in cui il Tribunale di La Spezia ha fatto giustizia condannando all'ergastolo un lungo elenco di assassini, le parole pronunciate dall'anziano signore in lacrime nel finale, non possono passare inosservate: "S.Anna non aveva fatto niente, è stato un crimine contro l'umanità".

06/07/2010, 13:45

Antonio Capellupo