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"20 Sigarette": un film autobiografico sulla tragedia di Nassiriya


Aureliano Amadei, unico civile sopravvisuto alla strage di Nassiriya (Iraq) del 12 novembre 2003 ad opera di due kamikaze iracheni, che ha provocato un totale di circa 50 vittime (di cui 25 italiani della missione militare "Antica Babilonia"), racconta la sua vicenda personale nel film "20 Sigarette", prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli e distribuito dall'Istituto Luce.


L'opera prima di Aureliano Amadei è ben riuscita. "20 Sigarette" è un film autobiografico, presentato al Festival di Venezia, che racconta come la breve esperienza in Iraq nel 2003 sia stata capace di segnare la vita di Amadei. Il tempo di fumare meno di 20 sigarette e quella che era partita come un'esperienza lavorativa entusiasmante, si trasforma in tragedia; nella caserma di Nassiriya infatti oltre ai soldati italiani c'erano anche dei civili, tra cui lo stesso Amadei e il suo regista e datore di lavoro Stefano Rolla, in Iraq per girare un film che non vedrà mai la luce.

In realtà la guerra segna la vita di tutti coloro che vi sono coinvolti, ma l'autore riesce a rendere universale la sua personale storia, senza la retorica che sempre accompagna, sia tra i pro sia tra i contro, i giudizi e le valutazioni.
20 Sigarette è girato bene anche in quelle fasi sempre "difficili" per il nostro cinema, come le scene di guerra e di tensione, vere e coinvolgenti e che riescono a colmare il gap con i film di genere made in USA, grazie alle riprese, al montaggio e all'ottima colonna audio. Anche gli interpreti sono credibili: Vinicio Marchioni è Aureliano, sbadato ed entusiasta giovane che trasforma le sue certezze in dubbi, rimanendo segnato per sempre dall'esperienza irachena. Giorgio Colangeli interpreta il povero Stefano Rolla, rimasto sul campo a Nassiriya, stazzonato e coinvolgente come solo alcuni "cinematografari" sanno essere. Poi Carolina Crescentini, in un ruolo forse meno difficile degli altri, ma che riesce a far affezionare lo spettatore.

"20 Sigarette" convince e non delude lo spettatore, riuscendo, tra i mille dubbi dell'autore/protagonista, a confermare che la guerra riesce a produrre soltanto orrendi incubi.
Prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli, grazie ai soldi del MIBAC, di Rai Cinema e della Regione Lazio, il film è distribuito dall'Istituto Luce e sarà nelle sale dall'8 settembre 2010, subito dopo la partecipazione al Festival di Venezia nella sezione Controcampo italiano.

05/09/2010, 13:00

Stefano Amadio