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Un'altra grande intepretazione di Toni Servillo
in "Gorbaciof" di Stefano Incerti


Grande successo del pubblico e della critica per "Gorbaciof," il film presentato alla Mostra del Cinema dal regista Stefano Incerti, protagonista uno strepitoso Toni Servillo. La sceneggiatura è firmata, oltre che dallo stesso Incerti, dallo scrittore e avvocato napoletano Diego De Silva.


Un'altra grande intepretazione di Toni Servillo in
Oltre dieci minuti di applausi in Sala Grande alla Mostra del Cinema di Venezia per "Gorbaciof - Il Cassiere col Vizio del Gioco", il bellissimo film del regista partenopeo Stefano Incerti. La pellicola ha riscosso molti consensi per storia e regia, ma soprattutto per la magistrale interpretazione di Toni Servillo, che si è confermato uno degli interpreti più significativi del nostro cinema. Servillo da tanti è ritenuto un attore un po’ “statico” con una recitazione fissa e poco mobile. Invece è proprio questa una delle caratteristiche peculiari di un attore (bravo) che recita col corpo e con lo sguardo – e in "Gorbaciof" anche con le smorfie – più che con la voce. Una recitazione e un’incarnazione nel personaggio piene, complete. L’attore entra nel personaggio che interpreta fino a fondersi in una creatura unica. Tutto il film è permeato di una poesia e di un lirismo acutissimi, che si liberano nelle scene più belle e nei momenti più intensi, come negli sguardi d’amore tra Gorbaciof e la ragazza cinese, o come nei frame finali dei suoi occhi che, morenti, si spengono contrapposti a quelli speranzosi della ragazza all’aeroporto. Poesia finissima, sensibilità acuta che si esprimono anche nei momenti più tragici, quindi, e non solo in quelli memorabili o comuni della vita di tutti i giorni.

La storia è nera e, forse, un filino scontata. Marino Pacileo, detto Gorbaciof per una grossa voglia sulla fronte che ricorda quella dell’ex presidente sovietico lavora come contabile nel carcere di Poggioreale a Napoli. Ruvido e schivo, ha una passione: il gioco d’azzardo. Quando scopre che il padre di Lila, la giovane cinese di cui è innamorato, non può coprire un debito di gioco, ruba i soldi dalla cassa del carcere e li dà alla ragazza. Da quel momento, Gorbaciof si troverà catapultato in un mondo duro e odioso, fatto di partite sbagliate, uomini di legge corrotti, tangenti e rapine. Una spirale dalla quale, purtroppo, non riuscirà più a uscire. Stefano Incerti si è fatto conoscere al grande pubblico con film come Il Verificatore del 1995 e L’uomo di vetro, del 2007, oltre al film collettivo I Vesuviani, con l’episodio Il diavolo nella bottiglia presentato alla Mostra del cinema di Venezia del 1997.

Toni Servillo ha un lungo curriculum di teatro e cinema alle spalle e ha vinto numerosi premi, tra cui tre Nastri d’Argento e tre David di Donatello, oltre al European Academy Award per le interpretazioni superbe di "Gomorra" e "Il Divo". "Gorbaciof" è un film legato all’azione vista come veicolo della psicologia dei personaggi ed è stato definito dal regista un film di confine. Infatti, anche se l’ambientazione è riconoscibile (si capisce bene che siamo a Napoli, nel quartiere etnico a ridosso della Stazione Centrale, e si intravede anche il centro direzionale) potremmo essere anche in un’altra zona del mondo, magari dell’Asia o dell’Est Europa. "Gorbaciof" è un film dalle linee pulite, anche se molto incisivo, un’opera senza virtuosismi, carrelli descrittivi, inquadrature a effetto. È un film che può essere letto anche come racconto morale di matrice sociologica o, come si dice oggi, paradocumentaria. Bello il ruolo della protagonista, inizialmente scritto per una ragazzina napoletana, poi riadattato per la delicata e brava attrice cinese My Yang. Peccato che "Gorbaciof" sia fuori concorso: avrebbe avuto tutte le carte in regola per vincere.

04/09/2010, 10:21

Claudia Verardi