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Note di produzione del film "Linea di Konfine"


Note di produzione del film
Il cinema italiano contemporaneo è, come a tutti noto, in un momento di crisi. Un numero considerevole di films vengono prodotti, un numero sicuramente minore di lavori finisce nelle sale. Manca coraggio, iniziativa, manca la volontà di voler cambiare in minima parte il “sistema”. “Linea di konfine”, con i suoi pregi e difetti, si pone come manifesto di questo cambiamento. I dati parlano da sé:
1. 72 scene girate in soli 13 giorni (diluite in tre settimane);
2. Lavoro di circa 12 ore al giorno, pausa compresa, che porta ad un film montato di 100 minuti, tagliato poi a 77 minuti.
3. 2/3 cambi di locations al giorno (il che significa carica/scarica attrezzature, componi la location, dare il tempo al direttore della fotografia di fare il suo dovere, prepara gli attori, prova e gira!)
4. un cast tecnico la cui età media è di circa 22,3 anni.
5. budget di circa 10 mila euro.
Un film “Linea di konfine” per la regia di Fabio Massa, con la partecipazione di Patrizia Pellegrino, Gaetano Amato, Marina Suma, Patrizio Rispo, Vincenzo Merolla e Lucio Ciotola, nata per la passione di un numero esiguo di persone che hanno deciso di schiantarsi a 300 km/h su un… treno chiamato desiderio…contro le leggi disarmanti del cinema.
Ogni componente del cast era un tutto fare: il regista, oltre che attore e sceneggiatore, ad esempio, diventava all’occorrenza manovale, aiuto scenografo, e poi stringeva la mano alla guest di turno prendendo nuovamente la veste di regista. L’attore invece, diventava, tra un ciak e l’altro, l’organizzatore catering e chiamava per accertarsi della location successiva per capire se era tutto in ordine (e quando non lo era….figurarsi: finito il proprio ciak: cellulare alla mano alla ricerca di soluzioni). Tre produzioni (forse sarebbe più corretto parlare di tre piccole organizzazioni cinematografiche) che hanno condiviso ogni tipologia di lavoro e portato a casa un prodotto…
Esempio di cinema da prendere in considerazione? Forse… Esempio di cinema da debellare? Forse…. Noi lo definiremmo solamente un esempio di chi ha voglia di raccontare un proprio modo di vedere le cose, talmente ostinato che non riesce ad avere paura di ciò che può succedere (possibilità di film che resta nel cassetto, critiche pronte a stroncare…), con il bisogno di essere solamente in volo…liberi…

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