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Dal 7 al 10 ottobre 2010 a Bologna la 4° edizione
del Terra di Tutti Film Festival


Dal 7 al 10 ottobre 2010 a Bologna la 4° edizione del Terra di Tutti Film Festival
I muri invisibili della “fortezza Europa”, l’Africa, l’America Latina e il Medioriente, l’ambiente e l’informazione sotto minaccia, raccontati nei documentari in arrivo a Bologna per la quarta edizione del festival organizzato dalle ong COSPE e GVC. Dal 7 al 10 ottobre 2010 al cinema Lumière, 13 sessioni di proiezione con più di 40 film, ospiti internazionali e i video inediti dai festival di Brasile e Mozambico

L’appuntamento è al cinema Lumière di Bologna (via Azzo Gardino 65) dal 7 al 10 ottobre per quattro giorni di proiezioni (gratuite) di reportage, inchieste, corti e mediometraggi provenienti da Africa, America Latina, Europa, Medioriente e Asia. Circa 35 i film in gara, divisi in 13 sessioni tematiche, a cui si aggiungono nove opere fuori concorso in arrivo dai festival gemellati di Belo Horizonte in Brasile e di Maputo in Mozambico.

Dedicata alla “fortezza Europa” la sessione d’apertura del festival, giovedì 7 ottobre a partire dalle ore 20.00: tra i film in programma anche il pluripremiato "Niguri" di Antonio Martino, un viaggio nel pregiudizio attraverso le reazioni degli abitanti di un piccolo villaggio calabrese “invaso” da immigrati africani. In "Campania d’Africa", Francesco Alesi racconta la vita quotidiana degli immigrati a Castel Volturno, la città europea con la maggior percentuale di africani. Hedy Krissane, già vincitore del Torino Film Festival (2005) e ospite a Cannes nel 2006, firma invece "Ali di Cera", la storia di un migrante che, reduce da un naufragio, si ritrova su una spiaggia italiana.

Le conseguenze del conflitto medio-orientale sulla vita dei giovani palestinesi iscritti alle università di Israele è documentata in "Shooting Muhammad" di Luca Cusani e Francesco Cannito, già finalisti al Premio Ilaria Alpi 2010. Nella stessa sessione, intitolata “Conflitti latenti” (giovedì 7 ottobre a partire dalle 22.00), Simone Bruno e Dado Carillo portano alla luce lo scandalo dei "Falsos Positivos", la storia delle oltre duemila persone innocenti assassinate dall’esercito colombiano e “scambiate” per guerriglieri delle Farc.

Focus sul Medioriente nella sessione in programma venerdì alle ore 18.00. In "Gaza, Guerra all’Informazione", Anna Maria Selini racconta la Striscia di Gaza, dove sei reporter palestinesi hanno perso la vita pur di filmare, contro ogni censura, l’offensiva israeliana dell’operazione “Piombo fuso”. Prende invece le mosse dal massacro del 1982 Chatila, "Les Femmes et les Enfants", in cui Denys Piningre offre il ritratto di una popolazione che vive nella speranza di ritornare nella propria terra. Sempre venerdì 9 ottobre alle ore 16.00 Matteo Pasi, già vincitore del Terra di Tutti 2009 con "Ishak", torna sugli schermi del cinema Lumière con "Youth of Tuzla", una fotografia dei giovani di Bosnia, tra frustrazione, desiderio di fuggire ed energie creative (nella sessione “Giovani periferie”).

Michael Watts, che sarà ospite del festival, presenterà invece il pluripremiato "Laguna Negra", pellicola che documenta con sguardo lucido e toccante le lotte dei contadini peruviani contro lo sfruttamento minerario delle terre e la scomparsa dei metodi di sussistenza tradizionali (nella sessione “Ecovision”, sabato 9 ottobre alle ore 20.00). All’interno della sessione “African Stories” (venerdì alle ore 21.30) la proiezione di "Meta Compartida", in cui Lorenzo Galeazzi, Martino Buzzi e Jesus Casquete raccontano l’avventura di due atleti spagnoli alla Sahara Marathon, un’iniziativa sportiva a favore dei diritti dei Saharawi che porterà i protagonisti a immergersi nella vita di questo popolo. Non mancano le sessioni dedicate a “Migrazioni al Sud” (sabato 9 ottobre alle ore 16.00) e a “Lavoro, diritti e globalizzazione” (sabato 9 ottobre alle ore 18.00).

Un trittico di film sulla scottante questione rom compone la sessione “Storie gitane” (domenica 10 ottobre alle ore 16.00). Primo documentario in programma è "Amèn" di Stefano Cattini, dedicato al fenomeno, ignorato dai mass media, delle conversioni di massa alla religione evangelica pentecostale da parte dei membri della comunità sinti italiana. I roghi che nel 2008 distrussero i campi rom del quartiere di Ponticelli a Napoli sono invece al centro di "Europa 0 km" di Luca Bellino e Silvia Luzi. I due registi, già noti al pubblico per aver documentato la controversa politica di Chavez in "La minaccia", seguono i rom napoletani nel viaggio che parte dal loro paese di origine, una poverissima cittadina romena. Un ritratto delle donne rom della Slovenia, sospese tra rispetto delle tradizioni e volontà di emancipazione, è The life of Roma women della giovane Martina Hudorovič.

All’interno del Terra di Tutti, una sessione particolare sarà dedicata ai “Ritratti di donne e islam” (domenica 10 alle ore 18.30). In programma "Girls on the Air", il documentario in cui Valentina Monti racconta la vita quotidiana della fondatrice di una radio comunitaria in Afghanistan, alle prese con i contrasti di un paese segnato dalla violenza sulle donne e dagli attacchi dei kamikaze. Sarà invece Gonzalo Ballaster, ospite del festival, a presentare il suo "The Molky Way", la storia di un’anziana signora iraniana determinata a compiere un lungo viaggio nel proprio paese.

La pellicola di chiusura, in programma domenica 10 ottobre alle ore 20.00, proviene dal festival di Belo Horizonte in Brasile. Si tratta di "Terras", documentario di Maya Da Rin incentrato sull’intreccio di culture ancestrali e contemporaneità nelle città situate nel cuore della foresta amazzonica, dove si incrociano le frontiere di Colombia, Brasile e Perù.

A conclusione del festival, le migliori produzioni europee e internazionali saranno premiate da una giuria di qualità mista, presieduta dalla regista bolognese Elisa Mereghetti e composta da professionisti del mondo del documentario, del giornalismo e della cooperazione internazionale. Per la seconda volta, il festival vedrà l’assegnazione del premio speciale istituito dal Consiglio degli stranieri e apolidi della Provincia di Bologna. Da quest’anno, infine, alla migliore opera di produzione africana sui temi dello sviluppo sostenibile e della sovranità alimentare andrà un premio offerto dalla fondazione Benedetto Senni.

18/09/2010, 12:35