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"L'Estate d'Inverno" di Davide Sibaldi:
un film coraggioso e impegnativo


Finalmente, dopo quasi tre anni dalla realizzazione, approda nelle sale il primo lungometraggio di Davide Sibaldi, che con i suoi ventitrè anni è il più giovane regista italiano.
Film coraggioso e impegnativo, lontano dagli stereotipi attuali, girato completamente in una camera d’albergo dove i due protagonisti hanno saputo mettere in scena un susseguirsi di emozioni con un’interpretazione coinvolgente ed appassionata. "L'Estate d'Inverno" rievoca molto il teatro, ma nella sua narrazione progressiva è in grado di evidenziare le ferite che ognuno di noi porta con sé e farci pensare e riflettere.
Molto psicologico l’approccio ed il dialogo dei due protagonisti che in modo “pirandelliano” tentano di gettare la maschera che li blocca e li fa soffrire.
E qui ecco la via d’uscita con una bella inversione a “u” e un sorpasso necessario per superare le paure sull’abbandono giovanile e la mancanza di affetto, ricercando disperatamente quella consapevolezza di essere accettati ed amati.
Non è comunque che cancellando il passato si rimuovono blocchi e paure, ma c’è la luce in fondo alla galleria buia che da speranza di aver compreso che “le cose più belle della vita sono le più pesanti”.

15/11/2010, 10:22

Luca Corbellini