Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
!Xš‚‰

"Io Sono l'Amore": il caso cinematografico dell'anno


"Io Sono l'Amore" di Luca Guadagnino con protagonista Tilda Swinton, un melodramma familiare ambientato nell'alta borghesia milanese, snobbato al botteghino in Italia ma "osannato" all'estero ed in particolare negli Stati Uniti dove ha incassato 5.408.913 $ ed è entrato in nomination come migliore film straniero agli Academy Satellite Awards, Golden Globe Awards ed agli Annual Critics' Choice Movie Awards.


E' passata quasi inosservata l'uscita nella sale italiane nel marzo 2010 del film "Io Sono l'Amore" (240.000 euro d'incasso totale) di Luca Guadagnino, proiettato in più di 50 festival internazionali, tra i quali l'anteprima alla 66° Mostra Internazio- nale d'Arte Cinematografica di Venezia, il Festival di Berlino, il Toronto International Film Festival ed il Sundance Film Festival; ed in nomination agli Academy Satellite Awards, Golden Globe Awards ed agli Annual Critics' Choice Movie Awards come migliore film in lingua straniera. Snobbato anche dalla critica italiana, la pellicola ha ottenuto un grande successo all'estero, specialmente negli Stati Uniti (distribuito da Magnolia), dove ha incassato 5.408.913 $ sui 10.414.378 $ totali (1.265.473 $ in Australia, 620.954 $ in Gran Bretagna 600.894 $ in Germania, 586,094 $ in Spagna e 514,339 $ in Olanda) . Commenti positivi sono arrivati anche dalla stampa statunitense: Anthony Lane del settimanale New Yorker ha dedicato due pagine al film, incoraggiando il pubblico ad andare in sala per gustarsi “I am Love” (titolo internazionale) "in tutto il suo fulgore estetico e narrativo"; Roger Ebert, il critico più letto d'america, ha scritto che "è un film eccezionale, profondo, umano, con una Tilda Swinton di somma bravura"; su Variety e The Hollywood Reporter hanno commentato che "I am Love non sembra un film italiano tanta è la diversità dalle abituali commedie degli ambienti, dei personaggi, dello sfondo di una Milano dai molti retroterra sociali e culturali", mentre dal New York Times sono arrivati a paragonare la pellicola a "Vertigo" di Alfred Hitchcock; ed infine "Io Sono l'Amore" ha ottenuto, anche, l’81% di recensioni positive su RottenTomatoes, con un voto medio altissimo, pari a 7.2. Tutto questo ha portato la pellicola di Luca Guadagnino a diventare uno dei casi cinematografici dell'anno, per le dimensioni del successo internazionale a scapito del "flop" che ha ottenuto nel nostro paese, non ultima la mancata nomination, da parte del comitato di selezione, come film italiano per la corsa ai Premi Oscar 2011.

Il film narra la storia di una famiglia di industriali milanesi appartenenti all’alta borghesia, i Recchi. In una villa maestosa, nel cuore della città meneghina, vivono tra lusso e menzogna, Tancredi ed Emma, un'affascinate donna di origini russe, con i loro figli, Elisabetta, Edoardo, Gianluca, Mentre all'interno della casa il tempo sembra essersi fermato, il mondo gira vorticosamente attorno alla vita dei cinque membri della famiglia. Tra passaggi di consegne ed avvicendamenti alla guida dell'industria e l'inizio della costruzione di nuovi progetti di vita da parte di Elisabetta, Edoardo, Gianluca; Emma, una bravissima Tilda Swinton, incontra Antonio (Edoardo Gabbriellini), un giovane cuoco amico del figlio, che con la sua creatività ed i suoi metodi gentili, risveglia nella donna la potenza dell'amore. Tutti questi eventi portano ad una destabilizzazione dei fragili equilibri familiari, fino ad un tragico destino, come accade a volte a molte famiglie della nobiltà italiana. Pur nella sua non grandissima originalità, la storia riesce comunque a coinvolgere lo spettatore, tanto da renderlo partecipe al naturale evolversi degli eventi, anche quelli più tragici ed inaspettati. E' la forza e la "portata" dell'amore che sovverte gli equilibri ed i destini de Recchi.

"Io Sono l’Amore" è, comunque, un'opera dalla spiccata personalità, dallo stampo teatrale, dove il regista non trascura nessun minimo particolare, "giocando" molto con la simbologia. Luca Guadagnino ha creato un "melodramma" raffinato, aiutato dalla fotografia di Yorick Le Saux, dalle meravigliose scenografie di Francesca Di Mottola e dai costumi creati da Antonella Cannarozzi. La telecamera si sofferma, inizialmente, sugli ambienti vuoti e freddi della villa dei Recchi, dove tutto è immobile, statico, privo di sentimenti; per poi "riscaldarsi" al momento in cui scoppia la passione fra Emma e Antonio, dove lo schermo è invaso dalla coppia di amanti immersi in una natura vitale, piena di innumerevoli creature, insetti e piante.

Il film è scritto dal regista stesso con Tilda Swinton, l’attrice vincitrice del Premio Oscar come migliore attrice non protagonista in "Michael Clayton", un progetto che Luca Guadagnino aveva da anni nel cassetto e costruito appositamente per lei, girato nei luoghi familiari all'autore, qulla Milano e quella Sanremo che l'hanno visto crescere artisticamente e professionalmente. Per la costruzione del personaggio di Antonio, Guadagnino, si rifà, anche ad uno dei suoi precendenti lavori, il "Cuoco Contadino", documentario del 2004 su Paolo Masieri, uno dei più innovativi chef italiani, che sulle colline tra la Liguria e la Francia, coltiva con smisurata passione il suo orto, la sua casa di campagna, le sue erbe per, poi, riversarse i sapori e la loro genuità nei suoi piatti.

Per chi si è perso "Io Sono l’Amore" al cinema, che tra l'altro presenta nel cast anche, Alba Rohrwacher, Marisa Berenson, Flavio Parenti, Pippo Delbono, Gabriele Ferzetti e Diane Fleri, è disponibile una versione in DVD del film, con interviste agli attori ed al regista ed il backstage tra gli extra, distribuito dalla CG Home Video.

27/12/2010, 17:17

Simone Pinchiorri