Fondazione Fare Cinema
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A "Ward 54" di Monica Maggioni il Premio "Michel Mitrani"
della 24° edizione del FIPA di Biarritz


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Ward 54” il film documentario di Monica Maggioni prodotto da Rai Cinema, e frutto di una collaborazione con il Tg 1, ha vinto il "premio Michel Mitrani come Miglior film opera prima" al 24° FIPA - Festival di Biarritz (FIPA Festival International de Programmes Audiovisuels).

Dopo il consenso ricevuto alla Mostra Cinematografica di Venezia dello scorso anno, il documentario di forte denuncia di Monica Maggioni continua a riscuotere successo. La giuria del Festival di Biarritz le ha assegnato il premio come Migliore film opera prima, a conferma della qualità del suo lavoro e della capacità di utilizzare un linguaggio compiutamente cinematografico.

"Questo premio" – dice Monica Maggioni – "dimostra che ha ancora un senso cercare le strade migliori per raccontare le cose fino in fondo, e per entrare profondamente nella realtà. Credo che la ricerca di un linguaggio filmico renda ancora più forti i contenuti, dia più forza alle storie".

"Quello di Monica Maggioni è un lavoro di assoluta qualità. “Ward 54” rientra nella linea di produzione di film documentari di Rai Cinema" – afferma Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema – "che hanno una forte aderenza alla realtà. E’ un cinema di cui si ha bisogno, come abbiamo bisogno di registi e autori che con il loro sguardo ci aiutino a capire e a indagare anche le storie più scomode. E Monica Maggioni ha raggiunto pienamente questo obiettivo".

C'è un grande interesse da parte dei mercati internazionali" – aggiunge Carlo Nardello, amministratore delegato di Rai Trade, distributore internazionale del documentario -. "Il film della Maggioni rappresenta una nuova frontiera della documentaristica italiana di qualità. Il riconoscimento di Biarritz, dopo la presentazione a Venezia, è la dimostrazione della bontà del format".

Ward 54” racconta la storia di Kristofer Goldsmith, un soldato dell’esercito americano. Al suo ritorno dall’Iraq si scopre incapace di fare i conti con quello che ha vissuto. A Baghdad il suo compito è fotografare e classificare i cadaveri iracheni, ma di fronte all’orrore di una fossa comune in lui scatta qualcosa. Ha incubi, continui flash back. Al suo ritorno in America si ammala di PTSD (disturbo post-traumatico da stress) ma nessuno sembra riuscire ad intercettare la sua disperazione. I medici diagnosticano una profonda depressione, ma l'esercito gli ordina di ripartire per l'Iraq nonostante la sua richiesta di congedo. Durante la cerimonia del Memorial Day, Kristofer tenta il suicidio. Il suo è un racconto lucido, una denuncia nei confronti di un'America pronta a mandare i soldati in guerra ma non disposta a fare i conti con il trauma di chi torna. Kristofer viaggia attraverso gli Stati Uniti fino a casa dei Lucey, i genitori di Jeffrey, un Marine che si è suicidato al ritorno dall'Iraq. Il racconto straziante di Kevin, il padre di Jeffrey, riporta Kristofer al momento in cui lui stesso ha tentato di togliersi la vita. Le storie di Kristofer, di Jeffrey e degli altri protagonisti di "Ward 54", rivelano la realtà vissuta oggi da molte famiglie americane. Negli Stati Uniti, secondo “Army Times”, ogni giorno si suicidano diciotto veterani. Nonostante tutto molti militari continuano a non chiedere aiuto, temendo di essere isolati o di subire ritorsioni dall'amministrazione militare. Kristofer Goldsmith ha testimoniato davanti al Congresso e ora combatte una battaglia contro l'Esercito che rifiuta di congedarlo “con onore” a causa del suo tentativo di suicidio. "Ward 54" è il braccio psichiatrico del “Walter Reed”, l’ospedale dei veterani di Washington D.C..

28/01/2011, 19:33