Un titolo curioso per un documentario interessante, un titolo che è però forse fuorviante per lo spettatore che non si trova davanti un documentario leggero ma
un’attenta riflessione su una porzione di territorio (la Sicilia centrale) che sta lentamente sparendo, spopolata e abbandonata.
Abbandonata da tutti, perché se è vero che lo Stato da queste parti non è mai stato molto presente,
da qualche tempo anche la Mafia ha lasciato queste terre, preferendo le località di mare: i pochi cittadini rimasti a Villalta sono isolati, a livello fisico ed economico, vivono in strutture dimesse e solo grazie alle loro pensioni.
Da queste parti regnava Calogero Vizzini, capo della vecchia mafia del feudo, ma ora anche quel periodo è un lontano ricordo, vissuto con rimpianto dagli anziani del luogo.
In "Non c’è più una majorette a Villalba"
l’argomento è cupo, ma il regista è stato bravo a creare un rapporto di fiducia con i suoi protagonisti, capaci di regalare alla spettatore anche qualche risata (amarognola) come quella che Ricci ci regala nel finale, le due anziane signore che ridacchiano pensando alle due casse da morto comprate in 3x2 e conservate in soffitta...
08/03/2011, 20:46
Carlo Griseri