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PRIMAVERA CINEMA ITALIANO: intervista a Giovanna Taviani


La regista premiata a Cosenza per "Fughe e Approdi", racconta il percorso del suo documentario ora in sala distribuito da Cinecittà Luce. Miglior documentario e grande risposta del pubblico cosentino che ha molto apprezzato questo racconto sulle Isole Eolie tra memoria e cinema. Adesso in concorso al Festival Bolzano Cinema Filmtage.


PRIMAVERA CINEMA ITALIANO: intervista a Giovanna Taviani
Giovanna Taviani ritira il Premio da Alessandro Russo
Giovanna Taviani è in giro per l'Italia ad accompagnare il suo documentario "Fughe e Approdi", distribuito nelle sale come raramente accade ai documentari nel nostro paese.

"Penso che sia un miracolo! Finalmente sono diventata visibile. Io organizzo ogni anno il Festival di Salina che per me è parte di una lotta contro l'invisibilità dei documentari. In Italia non si scommette sui documentari e dunque è stata veramente una emozione avere per la prima volta un pubblico vero in sala. Cinecittà Luce ha scommesso su "Fughe e Approdi" e per me è una grande soddisfazione.
Anche ieri alla proiezione di Cosenza il pubblico in sala ha gradito il mio film".

La Primavera del Cinema Italiano di Cosenza ha riconosciuto alla regista romana il premio come miglior documentario per "Fughe e Approdi", un docu-film per raccontare le Isole Eolie attraverso i tanti film che vi sono stati ambientati.

"Ogni film che ho citato, a parte "Vulcano" che non mi è piaciuto e che ho usato soltanto per Anna Magnani, ha una storia dentro di me," ha detto Giovanna Taviani "forse l'opera che mi ha fatto innamorare dei documentari, che mi ha fatto decidere di fare documentari (finché ce li fanno fare...) è "Isole di Fuoco" di Vittorio De Seta del 1955. Un film senza commento parlato che in 10 minuti racconta perfettamente una giornata delle Eolie. Lo ha girato da solo con un assistente e ha ricreato poi la colonna sonora. A quel tipo di fotografia mi sono ispirata e l'ho chiesta al mio operatore per Fughe e Approdi. A De Seta ho chiesto quando era il momento giusto per girare e avere quella luce; gira a ottobre, mi ha detto, e così abbiamo fatto".

Fine anni 40, primi anni 50; "Vulcano", "Stromboli, terra di Dio". Nella sfida internazionale tra Anna Magnani e Ingrid Bergman per Roberto Rossellini, dalla parte di chi ti schieri?

"Ovviamente dalla parte di Anna Magnani. Non per nazionalismo, ma perché sono sempre stata dalla parte dei perdenti e degli abbandonati e nella guerra tra lei e la Bergman, io sto assolutamente dalla sua".

Accompagni il tuo film in giro per l'Italia?

"Sì, adesso seguo di persona il mio documentario nei vari festival e nelle uscite in sala. Il 15 sarò in concorso al Festival di Bolzano e spero proprio che "Fughe e Approdi" ottenga il successo che merita".

Poi ti concentrerai sulla tua vetrina di documentari?

"A Salina in settembre organizzo da ormai 5 anni il Salina Doc Fest, festival del documentario narrativo. Con le solite difficoltà economiche facciamo degli sforzi enormi ma per fortuna la Regione Sicilia ci ha calendarizzati come evento fisso, riconoscendoci ogni anno un contributo. Per i documentari, tra tanti dubbi, almeno una certezza..."

13/04/2011, 12:03

Stefano Amadio