Anteprima nazionale per il documentario "Polvere. Il Grande Processo dell’Amianto" al Cinemambiente 2011.
Il lavoro di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller
cerca di ricostruire il difficile e intricato percorso del processo Eternit, che a Torino ha messo sotto accusa i vertici della multinazionale di proprietà del barone belga De Marchienne e del miliardario svizzero Schmidheiny.
Le accuse sono pesantissime,
strage volontaria e omissione di cautele sanitarie. A partire dalle vicende giudiziarie e dai dibattimenti in aula (il processo dovrebbe concludersi entro la fine del 2011),
i registi raccontano la storia dell'amianto e propongono un viaggio nei paesi che quel materiale ancora producono e trattano (quasi) come se fosse innocuo, in particolare il Brasile e l'India.
Un lavoro che ha il suo cuore a Casale Monferrato, città piemontese in cui sono circa 3.000 i morti negli ultimi decenni a causa della presenza della fabbrica. "Polvere" vuole restituire alle vittime e alle loro famiglie la dignità che gli era stata tolta. In questo senso è forse l'unico difetto del film,
la mancanza forte di numeri e statistiche che possano quantificare - oltre al livello emotivo - la strage compiuta.
Il documentario, la cui distribuzione in Italia è a cura di Cinecittà Luce, è iniziato sei anni fa ed è stato - nelle parole dei suoi autori - "coinvolgente e faticoso". "Non è solo una storia italiana, ma riguarda tutto il mondo", hanno detto in sala prima della proiezione. "Racconta come le multinazionali possono devastare un territorio e poi andarsene, finora impunetemente:
il processo di Torino è fondamentale perché è il primo in cui si cerca di farle pagare. Ma la speranza cresce: a ottobre in Belgio inizierà un nuovo processo all'Eternit".
03/06/2011, 14:48
Carlo Griseri