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Note di regia del film "Alfonsina y el Mar"


Note di regia del film
Nella vita ci sono momenti in cui la palla può solo entrare in rete od uscire. Non ci sono se, non ci sono ma... Come in un calcio di rigore. E quello sarà l’unico momento che sarà ricordato di te.”
COMMEDIA
Ricordati che questo film è una commedia”. Questo aveva scritto Fellini sulla cinepresa mentre faceva la Dolce Vita e questo deve essere lo spirito di questo film. La leggerezza si, ma per raccontare temi profondi ed intensi, questa è la chiave della commedia. Temi come il viaggio, la voglia di cambiare, di una seconda opportunità, l’amicizia tra due donne in un mondo machista, la solitudine... raccontati però con leggerezza e freschezza di linguaggio.
UTOPIA
Il punto centrale del film è proprio l’utopia della protagonista, la sua voglia dopo le delusioni avute in patria, di ricominciare tutto da zero in un luogo “vergine”; è un pò come il film “The Mission” o la folle utopia di portare l’Opera a Iquitos del film “Fitzcarraldo” di Werner Herzog L’epica dei sogni come la base della storia di
ogni persona. Ma è anche la storia di Leni Riefenstahl, la regista del regime nazista che dopo la guerra si rifugia in Africa filmando nel silenzio delle profondità dell’Oceano Indiano per fuggire così dal proprio passato.
2 DONNE
Questa è la storia dell’incontro tra due mondi, due culture, due donne che scoprono di essere in fondo due lati della stessa medaglia. Da un lato una donna
fuggita dal proprio paese, dal proprio passato pensando di risolvere così tutti i suoi problemi. Dall’altro una donna che invece non è mai uscita dalla propria vallata, ma che vive rimandando tutto nell’attesa di andarsene verso il sogno luccicante della grande città.
LA TELEVISIONE
Portare un mezzo così potente ed invasivo come la tv in un paese ancora “vergine” dalla nostra cultura dell’immagine può essere un’enorme
opportunità, ma anche uno shock. Avere la possibilità di creare da zero un canale tv, anche se piccolo, è un’opportunità enorme, ma anche l’occasione per
riflettere su ciò che è veramente importante di questo mezzo di comunicazione. Forse è anche e soprattutto l’occasione per staccare la spina e non farsi travolgere
dalla valanga di immagini che può contenere questa scatola magica. I format televisivi in questo caso diventano la cifra stilistica dell’immaginario del protagonista.
IL PASSATO
Quella della protagonista è comunque fondamentalmente una fuga da se stessa. Ma se tu puoi dimenticare il passato, questo non si dimentica di te, ti segue ovunque perché te lo porti dentro. La lezione che ci racconta il protagonista è quella che il mondo e le persone anche di culture diverse, nel loro profondo, si assomigliano tutte. Ogni paese ed ogni persona vive in una “valle” con di fronte una montagna che sogna di scalare per tutta la vita immaginandosi cosa ci sia aldilà, per poi ritrovarsi di fronte ad un’altra valle, un’altra ed un’altra “valle” ancora.
RIFERIMENTI
Un luogo di frontiera che ricorda molto i film western, un luogo isolato dove tutto è possibile, dove le situazioni diventano simboli universali.
FOTOGRAFIA
Il Deserto è uno scenario magico, perso nel tempo. Una fotografia di forti contrasti dove il cielo e la luce dominano su tutto. Si passa dall’oscurità della miniera alla luce accecante del Salar di Uyuni, passando per le colorate suggestioni della “Diablada” e dei rituali ancestrali.

Kiff Kossof