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"Io Sono Li", il pubblico italiano ci crede


"Io Sono Li" è struggente, rigoroso e d’impatto, capace di raccontare una realtà non solo fisica ma anche interiore. Andrea Segre compone un ritratto toccante, forse a tratti già visto ma caratteristico e motivato, dirigendo bene gli attori e narrando con sensibilità.

L’opera prima di Andrea Segre, dopo essere stato presentato alla Mostra di Venezia nella sezione Giornate degli autori, è arrivata in sala con un buon riscontro di pubblico.

I due personaggi protagonisti del film, diversi ma simili, sono due alienati, due persone portate a vivere, per condizione e natura, un'insoddisfazione esistenziale.
Il vecchio pescatore avverte nella giovane cinese questo malessere, e così tra loro nasce l’amicizia, quella che può crescere tra un uomo e una donna così diversi anche per età.

Andrea Segre riesce a mostrare la sua capacità di raccontare per immagini, attraverso una narrazione semplice e attenta e con un linguaggio rigoroso, canonico e allo stesso tempo capace di costruire inquadrature struggenti per la loro bellezza (il fuoco che divampa nella laguna è una immagine malinconica ed evocativa, ma non sono da dimenticare la sequenza dell’acqua alta e le montagne innevate all’orizzonte viste dal mare).

Un film di nicchia, certo, ma che al botteghino è riuscito a farsi valere ottenendo, nella prima settimana, un incasso per media copia ai livelli di commedie di successo della scorsa stagione.

01/10/2011, 09:00

Giovanni Galletta