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CinemaItaliano.info sul set di "Baby Blues" di Alina Marazzi


Si sono chiuse a Torino le riprese del primo lungometraggio di finzione della regista di "Un'ora sola ti vorrei" e "Vogliamo anche le rose", interpretato da Charlotte Rampling


CinemaItaliano.info sul set di
Nelle ore precedenti all'inizio del Torino Film Festival numero 29, la Film Commission Torino Piemonte e la FIP - Fondo Investimenti Piemonte hanno organizzato una visita sul set del film "Baby Blues" di Alina Marazzi, giunto in quei giorni agli ultimi ciak.

Sul set il primo che accoglie i giornalisti è il cosceneggiatore Dario Zonta, che ci racconta la scena a cui assisteremo. Una scena apparentemente semplice, con la protagonista Charlotte Rampling seduta su una panchina al Parco del Valentino di Torino, impegnata nella lettura di un diario. "Da qui parte anche la voce off, il personaggio di Pauline sarà anche la narratrice della storia. Questo film è un po' come il terzo capitolo di una trilogia, il punto di arrivo di un percorso che Alina ha fatto nella sua filmografia. Tornano alcuni suoi punti fissi, i diari, le donne... E' stato necessario un lungo lavoro di scrittura".

Alla fine del ciak l'opportunità di incontrare la protagonista, Charlotte Rampling. "Fare questo film è stato un regalo per me. Ci siamo conosciute un anno fa, Alina mi ha scritto una lettera di due pagine, in italiano, in cui mi presentava il progetto. E' stato un lungo dialogo quello tra noi, non ho dovuto attendere la sceneggiatura per accettare! Un film intenso, un'esperienza bellissima, un film comunque molto ottimista. Del personaggio mi ha catturata la profondità, in Alina ho riconosciuto la donna che aveva fatto i suoi film".

Alina Marazzi è visibilmente orgogliosa del suo film e felice di come si è svolta la lavorazione. "Abbiamo la pretesa di far dialogare diversi linguaggi cinematografici: c'è la fiction, il cinema di realtà, l'inserimento di filmati di repertorio (già utilizzati nei miei film precedenti), le fotografie di Simona Ghizzoni, una breve sequenza di animazione a passo uno opera di Beatrice Pucci, e la danza. Al montaggio avverrà la difficile commistione tra i diversi linguaggi".

"Il nuovo per me - confida la regista - sono gli attori, che portano la loro carne nel film. Con Charlotte il rapporto è nato con una lettera. Per me lei era solo un'immagine mitica, un volto che portava il cinema con sé, ho pensato subito a lei. In questo film parlo dei disagi della prima maternità, un disagio che non è solo delle donne ma anche di molti uomini, la difficoltà di costruire una relazione con il bambino".

A dividere lo schermo insieme a Charlotte Rampling è Elena Radonicich. "Alina l'ho conosciuta casualmente, ho fatto i provini e piano piano si è creato questo rapporto tra di noi. C'è voluto un anno di lavoro, fondamentale per costruire un rapporto con il personaggio: io non sono madre, è stato quindi più difficile per me. Charlotte è stata meravigliosa, stento a rendermene conto, è molto intimo il rapporto che si è creato tra noi. Sono molto felice di averla vista recitare, di averla guardata negli occhi, di aver imparato molto da lei. Il clima sul set era ideale per lavorare, leggerezza e serietà insieme".

Infine, è intervenuto il produttore Gianfilippo Pedote, che ci ha tenuto a ringraziare le istituzioni presenti. "A Torino con la Film Commission e il FIP abbiamo trovato una facilità di intesa e una condivisione di linguaggio incredibile, che hanno poi portato al sostegno per il film. Ci tengo a ringraziarli pubblicamente".

30/11/2011, 09:00

Carlo Griseri