Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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"Bloodline" - La linea di sangue tutta Made in Italy


Distribuzione Indipendente porta in sala l'horror di casa nostra. La linea di sangue unisce la protagonista, Francesca Faiella, alla gemella rapita da uno squilibrato e morta da bambina. In un intenzionale "maelstrom" di generi e situazioni, il film di Edo Tagliavini cammina toccando i tasti giusti, cari agli amanti del genere, fino ad arrivare a un finale nero e imprevedibile.



Francesca Faiella, protagonista di "Bloodline"
L'horror è un genere molto frequentato dal cinema indipendente. A basso costo, di grande impatto spettacolare, tanta libertà di inventare, un mercato estero e dell'home video che garantisce incasso.

"Bloodline" è uno di questi. Diretto da Edo Tagliavini, è però un film con tanti genitori; il produttore Mario Calamita per primo è riuscito ad attirare a se un gruppo di fuoco che ha realizzato soggetto e sceneggiatura, produzione, il casting, il cast e infine, la regia. Virgilio Olivari, Marco Benevento, Taiyo Yamanuchi e gli stessi Tagliavini e Calamita; tutti hanno ricoperto almeno due ruoli, contribuendo alla chiusura di un film trasmesso dall'agosto scorso dalle tv americane.

Ora ci pensa Distribuzione Indipendente a portarlo nelle sale, da venerdì 9 dicembre, anticipando una sicura uscita in Dvd.

Il film può essere apprezzato dagli amanti del genere, ma forse, come spesso accade, si è partiti da un'idea innovativa per finire a realizzare un film che aggiunge poco a quanto già visto, e i fanatici dell'horror molto hanno visto, perdendo ad ogni passo coraggio e pezzi originali di fronte a mille compromessi; i festival, la censura, il budget, il dover assecondare chi ricopre più ruoli, il vincolo di attori non sempre all'altezza, le esigenze di commercializzazione.

Con gli effetti speciali di Sergio Stivaletti e le musiche originali di Claudio Simonetti, il film potrebbe riuscire nell'intento di esser un trampolino di lancio per la produzione, intenzionata a proseguire su questa strada, magari recitata in inglese, molto battuta in Europa e negli Usa, dove però film di questo tipo raggiungono livelli qualitativi superiori.
Non sarà però il budget a permetterci di fare il salto di qualità, perché il successo di film poverissimi come Blair Witch Project o Paranormal activity, parte da idee originali e forti, che funzionano a prescindere dalle dimensioni del battage pubblicitario.
Via i compromessi, spazio al talento.

02/12/2011, 18:22

Stefano Amadio