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Viola Ledda - il cinema sardo sbarca in continente


L'attrice e sceneggiatrice di "Marcia Indietro" racconta la sua esperienza nel cinema insieme al Gruppo Cinemascetti di Sassari


Viola Ledda - il cinema sardo sbarca in continente
Viola Ledda in "Marcia Indietro"
A breve nelle sale distribuito da Movie Factory, Marcia Indietro è il lungometraggio prodotto dal Gruppo Culturale Cinemascetti ospitato alla Business Street del Festival Internazionale del Film di Roma. Ne abbiamo parlato con Viola Ledda, attrice e sceneggiatrice.

Presentato alla Business Street del Festival Internazionale del Film di Roma e prodotto dal Gruppo Culturale Cinemascetti con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, Marcia Indietro è una commedia sociale diretta dal giovane regista di Sassari Marco Demurtas, che affronta, con il tono ironico della commedia italiana degli anni Settanta e Ottanta, il problema del controllo delle nascite nell’Italia della crisi economica.
Per conoscere di più l’ideazione del film e il progetto del cinema sardo del Gruppo abbiamo intervistato l’attrice e sceneggiatrice Viola Ledda.

Come nasce il lungometraggio Marcia Indietro?

"Come tutte le nostre sceneggiature nasce da drammatici fatti realmente accaduti, dove per dramma intendo chiaramente “dramma” tra virgolette. E' proprio vero che un giorno quando facevo l'amore è successo che il preservativo si è bucato. E allora panico! E se nascerà un bambino indesiderato come si farà? Sono momenti di grande terrore per una donna, soprattutto quando ha di fronte uno sfigato come il personaggio del film, che non è in grado di fare il fidanzato, figuriamoci il padre. La Marcia indietro (o salto della quaglia, credo si chiami così) è una tecnica anticoncezionale molto antica e forse il mondo è così sovraffollato per quello. Comunque poi c'è un lieto fine perché anche se siamo nell'epoca del controllo delle nascite, delle tasse, dei pochi soldi, del cinismo, del precariato etc… i protagonisti sono dei “sentimentaloni”. Ma non dico altro sennò vi racconto il finale e fra pochi mesi, quando inizierà la distribuzione nelle sale non andrete a vederlo!".

Nella stesura della sceneggiatura quanto hanno influito l’origine sarda e l’impronta femminile?

"Penso che la mia origine sarda c'entri poco con la storia che è molto internazionale, però il linguaggio dei personaggi è importante e gli idiomi sardi sono molto caratteristici. Alcuni personaggi hanno l'accento sassarese e dicono un bè (che vuol dire molto) ajò (che voleva dire andiamo, anche prima che si dicesse a Striscia la Notizia) e mih! (che vuol dire: guarda o “mira”, come in quella pubblicità del thè dove un messicano diceva: mira il dito!) I sassaresi hanno una comicità tutta da scoprire: ad esempio accentuiamo un bè (volevo dire molto) la “S”. La esse del sassarese è quasi un fischio, un sibilo…infatti, quando sentite “SSSSS” o ci sono dei serpenti o dei sassaresi nei dintorni. Il mio essere donna? Sicuramente mi porta a leggere le cose con maggiore sensibilità perché “i luoghi comuni” dicono che noi donne siamo più sensibili... o forse è la scusa perché così mentre faccio la brava ragazza, posso sfottere meglio la società in maniera indisturbata".

Su quali altri temi sociali sarebbe, in un periodo di crisi, necessario fare Marcia Indietro?

"Su quasi tutto. Togliere l'euro ad esempio e tornare direttamente al baratto. Così noi della Cinemascetti andremo dai produttori cinematografici e riusciremo a farci produrre un film magari in cambio di qualche progetto o di qualche bottiglia di Mirto... ma forse sarebbe difficile lo stesso, vero? Ai produttori italiani mi sa che non piacciono proprio le cose buone! Sicuramente, a parte gli scherzi, se tornassimo indietro di vent'anni vedremmo ancora tante cose che non ci sono più, che la tv ci ha tolto. La bellezza di andare al cinema, la bellezza di avere pochi programmi in tv ed appassionarsi per quel poco. E poi era tutto più bello e semplice quando ero piccola io. Qualche tempo fa ad esempio hanno dato le repliche Lady Georgie e me le son riguardate in memoria dei bei tempi. Ti ricordi Georgie che corre felice nei prati?"

Quali altri progetti sta realizzando il Gruppo Culturale Cinemascetti?

"Un nuovo lungometraggio comico che abbiamo appena terminato. Non posso anticipare nulla però vi posso solo dire che ci saranno dei pezzi ballati e cantati, tipo Musical. Tutto è partito da un mio sogno nel quale mi è apparso il mio amico Carlo Cossu (che assieme a Marco è l'altra anima della Cinemascetti). Carlo era vestito con dei buffi vestiti verdi ed ha iniziato a fare delle cose strane, che mi hanno fatto ridere. Sembrava tutto vero. Spesso faccio dei sogni senza senso che poi cerco di far diventare film che abbiano senso. Ci riuscirò? A parte gli scherzi e le metafore, credo che sarà un film abbastanza apocalittico che sfotterà l'Italia. A noi della Cinemascetti piace giocare così: tra avvertimento del contrario e sentimento del contrario. E con questa citazione Pirandelliano/intellettuale credo che possa concludere l'intervista ora che ho fatto vedere a tutti che sono anche una donna colta. Scherzo".

18/12/2011, 10:24

Alessandra Alfonsi