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"Thriller italiano in 100 film", un manuale da conservare


Cento titoli per celebrare un genere nato in Italia e poi "esportato" in tutto il mondo: edito da Le Mani, è curato da Claudio Bartolini e Luca Servini


Un volume da conservare tra il divano e il lettore dvd: "Thriller italiano in cento film" propone le schede e le recensioni delle migliori pellicole della storia del cinema nostrano inserite nel genere.

Un genere, come spiegato nell'interessante introduzione di Roberto Della Torre, che si propone una volta per tutte di fare chiarezza tra giallo, noir, thriller e quant'altro, "specificamente italiano e che farà scuola all'estero".

Il primo film riconosciuto "ufficialmente" come un thriller è "La ragazza che sapeva troppo" di Mario Bava, anno 1963, ma in due pellicole precedenti si possono ritrovare elementi di genere, e sono quindi state inserite a inizio volume: "Il rossetto" di Damiani (1960) e "L'orribile segreto del Dr. Hitchcock" di Freda (1962).

Colpisce come sia evidente leggendo anche solo l'indice che il thriller in Italia è un genere in estinzione: 70 titoli citati sono stati realizzati tra anni '60 e '70, 24 tra anni '80 e '90 e solo sei dal 2000 in poi. Quali? "Almost blue", "Quo vadis, baby?", "Occhi di cristallo", La ragazza del lago", "Shadow" e "Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata".

Come ogni lista che si rispetti, però, si presta a commenti e proposte di correzione: si eliminano "La sconosciuta" e "La doppia ora" perché considerati d'autore e si lascia Salvatores? Sono davvero così pochi negli ultimi anni o è troppo presto per giudicarli "degni"? Nessun film di Argento da "Trauma" in poi: giusto? La discussione è aperta.

Il volume è opera di Claudio Bartolini, redattore di FilmTv e autore dell'imprescindibile (per gli amanti del genere) dittico "Nero Avati" e "Il gotico padano", e di Luca Servini, co-autore del primo dei due volumi avatiani e ideatore del portale Zederfilm.it.

18/12/2011, 09:56

Carlo Griseri