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Il cinema italiano è tutto (o quasi) su "Feisbum"


Il cinema italiano è tutto (o quasi) su
Un film a episodi, con tanti personaggi e tante storie che ruotano tutte intorno a Facebook: il più famoso social network di questo inizio millennio (di cui per motivi di diritti è stato cambiato il nome in Feisbum) è ispirazione di tante storie leggere, che con ironia raccontano i vizi e le perversioni di chi si perde dietro al mondo virtuale dimenticandosi la realtà.

Il tenore dei segmenti varia, così come il loro valore assoluto e la loro lunghezza (inevitabile con tanti registi diversi): fulminante l'intro sanguinolento, con Camilla Filippi e Andrea Bosca che litigano a causa della rete... Un lampo, che rimane l'episodio più riuscito del film, anche se non mancano gli spunti interessanti.

C'è un ottimo Alessandro Roja tamarro, un simpatico Vinicio Marchioni "troppo teatrale", Pietro Ragusa stilista gay, il duetto tra il canterino Giorgio Colangeli e la 'suicide girl' Alessia Barela, il divertente (quasi) finale con "La rivincita". E soprattutto uno splendido Andrea Sartoretti, vero fenomeno della chat.

Peccato non siano sfruttati a sufficienza altri attori che partecipano al film, come Anna Foglietta, Pietro Taricone e Corrado Fortuna, Massimiliano Bruno, Chiara Francini, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua: forse troppi nomi per valorizzarli tutti.

Nel complesso l'esperimento funziona, il film corale non annoia, è fresco, diverte e (soprattutto) propone volti non troppo usurati dal nostro cinema, dietro e davanti la macchina da presa.

12/01/2012, 09:09

Carlo Griseri