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Festival di Bari - Anteprime italiane e una dedica a Bene


La nuova edizione del Bif&st – Bari International Film Festival, in programma dal 24 al 31 marzo. "Il Primo Uomo" di Amelio, "Diaz" di Vicari, "Ciliegine" di Morante


Festival di Bari - Anteprime italiane e una dedica a Bene
Laura Morante debutta alla regia
“In uno stato che sta rimuovendo la cultura come motore dello sviluppo e della crescita economica c’è solo una strada da percorrere, quella della ribellione per impedire che si continui a disinvestire sul patrimonio culturale. Ed è in questo contesto che si inserisce la terza edizione del festival pugliese, un momento di lotta politica. Quella che si svolge nel capoluogo pugliese è la rassegna cinematografica meno mondana che ci sia”. Con queste parole il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in occasione della conferenza stampa di presentazione di Bif&st 2012 - il Bari International Film Festival, ha voluto sottolineare la capacità della rassegna cinematografica, promossa e finanziata dalla Regione Puglia ed organizzata dall’Apulia Film Commission, di essere una fiaccola accesa che ne infiamma altre e illumina una strada.

Gli fa eco il regista Ettore Scola, presidente del Festival e autore del disegno riprodotto sul poster ufficiale della manifestazione, “Alcuni festival stentano a trovare una fisionomia certa, basti vedere quello che sta a accadendo con la rassegna romana. Mentre il Festival Internazionale del Film di Bari ha una sua fisionomia perché ha l’anima del posto in cui è realizzato”

Parole che Felice Laudadio, direttore artistico del festival nonché suo ideatore, accoglie con entusiasmo annunciando le anteprime nazionali ed internazionali che saranno presentati al Teatro Petruzzelli nel corso della rassegna. Il 28 marzo, in contemporanea in tutto il mondo, si vedrà la versione in 3D di uno dei classici del cinema contemporaneo Titanic, mentre c’è molta attesa per la prima europea de "Il primo uomo" di Gianni Amelio, dal romanzo di Albert Camus. In programma anche Ciliegine, il film che vede il debutto di Laura Morante alla regia, il remake del thriller islandese Reykjavik-Rotterdam Contraband di Baltasar Kormákur, con Mark Wahlberg e Kate Beckinsale, la brillante commedia The Best Exotic Marigold Hotel di John Madden, con Maggie Smith, Bill Nighy e Judi Dench nei panni di un gruppo di anziani che sceglie l’India per trascorrere gli anni della pensione, 360 di Fernando Mereilles con Rachel Weisz, Jude Law, Anthony Hopkins e Ben Foster, un’amara critica alla morale sessuale all'interno delle varie classi sociali, ed infine la prima nazionale di Diaz di Daniele Vicari con Elio Germano, Claudio Santamaria e Pippo Delbono.

Ma il vero protagonista dell’edizione 2012 del festival barese è una delle figure più straordinarie ed eclettiche del teatro italiano, Carmelo Bene. Esattamente a dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 16 marzo 2002, la terra che gli ha dato i natali ha voluto rendere omaggio al grande regista ed attore con un festival itinerante che coinvolgerà, oltre al BIF&st, anche Lecce, con due concerti speciali, ed Otranto che ospiterà una serie di eventi a lui dedicati.
Una bella iniziativa per ricordare Bene e il suo cinema che rappresenta, all’interno della sua carriera, una parentesi cronologica ben definita, tra la fine degli anni Sessanta e la metà dei Settanta, con cinque lungometraggi, da "Nostra Signora dei Turchi" (che fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, dove vinse il premio speciale della giuria) a "Un Amleto di meno". Anche se la sua prima apparizione su un set, come attore, fu nell’Edipo re di Pier Paolo Pasolini del 1967.

Del resto il cinema appariva a Bene qualcosa di non adempiuto, “la pattumiera di tutte le arti” come ha ricordato in conferenza Enrico Magrelli, conservatore della Cineteca Nazionale, che all’eclettico personaggio ha dedicato uno spazio all’interno della retrospettiva Orizzonti 1961-1978 della 68. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica a Venezia. “Carmelo Bene volle cimentarsi in un corpo a corpo (è proprio il caso di dire) con il mezzo cinematografico, contestandolo senza sosta: è questa peculiarità che ha reso la sua opera unica”, ha concluso Magrelli.

E quindi per evitare di anestetizzare ulteriormente l’opera cinematografica di Bene, il Festival proietterà dal 25 marzo circa 50 ore di materiali di documentazione sull’attività teatrale, cinematografica e televisiva del grande artista. Tutto materiale messo a disposizione dalle Teche Rai e dalla Cineteca nazionale del Centro sperimentale di cinematografia.

01/02/2012, 18:39

Monica Straniero