Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Open 24h - Cinema spagnolo a Roma


Alice Bocchi interprete del film spagnolo di Carles Torras in programma al Farnese di Roma. L'attrice toscana nei panni di un'assistente sociale


Open 24h - Cinema spagnolo a Roma
Alice Bocchi
Prodotto, diretto e scritto da Carles Torras, il film "Open 24h" è stato presentato in anteprima italiana nell’ambito del festival del cinema spagnolo in corso fino a domani 10 maggio al Cinema Farnese di Roma.
Un dramma in bianco e nero, a sottolineare il vuoto presente nel fondo dell’animo di Hector, Amadis de Murga, una guardia di sicurezza che lavora di notte in una discarica e trascina le sue giornate in un fitto campionario di sconfitte.

Con un padre autoritario e violento, Jose Maria Blanco, e un fratello disabile mentale di cui prendersi cura, solo la lettura di libri di Erich von Daniken e l'ascolto di programmi radiofonici sui misteri dell'universo sembrano essere gli unici spasmi di vitalità di un’esistenza ai margini.
Una vita senza colore dove anche il giorno diventa notte tra personaggi ostili, un’assistente sociale, Alice Bocchi, a cui poca importa il destino del fratello, e un avvocato pronto a lucrare su una causa pendente di licenziamento, che lentamente faranno precipitare il protagonista in uno stato di pericolosa apatia.

“Hector è un modello perfetto di alienazione e si ispira alla situazione di tanti lavoratori, e non solo, che in un momento particolarmente difficile come quello attuale faticano ad andare avanti. Vittime di un sistema di esclusione sociale, si ritrovano spesso ad essere demotivati, depressi e frustrati e senza grandi prospettive per il futuro”, racconta il regista.

Mentre la bravissima attrice toscana Alice Bocchi, che ha partecipato attivamente non solo alla fase creativa ma anche alla costruzione del progetto e alla sua promozione, dichiara che il miglior pregio del film è quello di denunciare un disagio diffuso nella nostra società, “e che i mass media continuare ad ignorare”.

Una favola nera che rielabora lo stile visivo e narrativo di David Linch e il minuzioso realismo del contrasto chiaroscuro, per riproporre una tematica ormai costante in un certo genere di cinema: la realtà angosciante di una società disumanizzata ed estetizzata dove l'uomo schiavizzato dal sistema capitalistico diventa assimilabile alla macchina, fino a quando qualcosa si inceppa…

09/05/2012, 08:27

Monica Straniero