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100 METRI DAL PARADISO - Il Vaticano alle Olimpiadi


Domenico Fortunato è il Monsignore hi-tech, che cerca di svecchiare il look della Chiesa di Roma e riportare i giovani a frequentare le chiese, ricorrendo anche a soluzioni bizzarre. Un'intervista all'attore lucano interprete di molti film tv. Nel cast anche Lorenzo Richelmy, Jordì Mollà, Giorgio Colangeli e Giulia Bevilacqua per la regia di Raffaele Verzillo.


100 METRI DAL PARADISO - Il Vaticano alle Olimpiadi
Almeno "100 metri dal Paradiso", la divertente commedia di Raffaele Verzillo dal 11 maggio nelle sale cinematografiche con 150 copie, non ha scatenato gli strali del Vaticano. Anche l' Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, celebra l’evento e riserva al film parole d’elogio per il suo coraggio di “trattare l’argomento con un altro sguardo, libero da preconcetti, da strumentali stereotipi, da volontà denigratoria a tutti i costi”.

“Ed è proprio quello che abbiamo cercato di fare. Parlare della Chiesa in modo leggero, senza rinunciare alla battuta, ma sempre con rispetto. E’ un film di buoni sentimenti che esplora i nuovi modi di comunicare della Chiesa per cercare di rinnovare la propria immagine e stare al passo con i tempi”.

A parlare è l’attore Domenico Fortunato, il vero protagonista di "100 metri dal Paradiso", e cioè Monsignor Angelo Paolini, un sacerdote hi-tech con idee progressiste, risoluto a sperimentare linguaggi alternativi per avvicinare la Chiesa ai giovani anche ricorrendo a soluzioni bizzarre come formare una squadra di atleti del Vaticano da portare alle Olimpiadi 2012. E mettere cosi d’accordo Tommaso (Lorenzo Richelmy), un ragazzo che vorrebbe farsi frate, e il padre Mario (lo spagnolo Jordi Mollà), un ex campione sportivo che non ha mai vinto una medaglia alle Olimpiadi e che sogna per il proprio figlio un futuro da centometrista. Tra mille peripezie e forti resistenze conservatrici, Monsignor Paolini con l’aiuto di un ex allenatore, Ottavio (Giorgio Colangeli) e il supporto della sorella Marcella (Giulia Bevilacqua), riuscirà a preparare una particolare squadra composta da preti e suore, ex sportivi. Tra loro troviamo, nei panni di Suor Adele, la vera olimpionica del lancio del peso, Chiara Rosa, oltre al campione di wrestling austriaco Christoph Raaber .

E’ proprio uno scenario irrealizzabile? “Non escludo che in futuro una squadra di atleti reclutati tra i religiosi in forza a missioni e conventi sparsi in tutto il mondo, possa riuscire ad andare alle Olimpiadi. Non dimentichiamo che viene disputata la Clericus Cup di calcio e ci sono le squadre delle guardie svizzere e dei gendarmi. Insomma alla fine il Vaticano è pur sempre uno stato” dice Domenico Fortunato.

L’attore è un volto molto noto della tv, avendo girato molte fiction, tra cui Le ali della vita 2, Gente di mare, Il bene e il male, Rex 4, e "100 metri dal Paradiso" rappresenta il al suo esordio sul grande schermo e in questo ruolo.
“Mi sono trovato molto a mio agio nei panni di Monsignor Paolini, il personaggio più divertente che abbia mai animato in tutta la mia carriera.
A questo proposito, Fortunato rivela di avere avuto due consulenti eccezionali. “Due Monsignori che sono in Vaticano: Don Franco Camaldo, cerimoniere pontificio e lucano come me, e Don Giulio Della Vite, autore di “Benvenuti al ballo della vita”, un libro al quale mi sono particolarmente ispirato per riuscire ad entrare perfettamente nel personaggio”

Un binomio quello tra sport e chiesa già sperimentato nel cinema italiano con il film "Habemus Papam" di Nanni Moretti, in cui c'è un torneo di pallavolo tra Cardinali. Per Fortunato si tratta di due opere diversissime e che non possono essere messe a confronto.
“Intanto in "100 metri dal Paradiso" non ci sono cardinali ma ex atleti o ex promesse dello sport che sono poi diventati sacerdoti o suore. Comunque quando ho saputo del film di Moretti ho preferito non andare a vederlo fino a qualche giorno fa” chiude Fortunato.

12/05/2012, 10:12

Monica Straniero