E' il
1942, ad Atene i nazisti hanno occupato la città e la famiglia Helianos, marito moglie e due figli ancora bambini (il primogenito è caduto in guerra), si ritrova costretta a ospitare in casa un ufficiale tedesco.
La speranza del capofamiglia è di ottenere qualche beneficio pratico, anche solo un po' di cibo in più per i figli provati dal conflitto;
la realtà sarà invece diversa, con i quattro costretti - volenti o nolenti - a fare da servitori del nemico, con la beffa di vedere il cibo avanzato tenuto da parte per il cane del maggiore...
La situazione si fa sempre più tesa, anche perché le informazioni sull'andamento del conflitto sono rade e i due bambini sopportano in modo diverso il nuovo ospite: lui cerca di ribellarsi, progettando omicidi e rivolte, lei rimane in qualche modo ammaliata dalla divisa.
Ma
le tragedie della guerra sono dietro l'angolo, e gli equilibri possono cambiare da un momento all'altro.
Tratto dal
romanzo di Glenway Wescott pubblicato da Adelphi, il film d'esordio di Ruggero Dipaola
brilla per delicatezza e profondità di contenuti. Non era facile, tra l'altro con una evidente ma "controllata" scarsità di mezzi produttivi (il film si svolge quasi interamente dentro all'appartamento del titolo):
il regista riesce a tenere il ritmo e l'attenzione dello spettatore dal primo all'ultimo minuto.
L'ufficiale tedesco è una figura più complessa e profonda di quanto non appaia nella prima parte della pellicola, e le sue varie sfaccettature saranno la causa delle diverse emozioni suscitate nei membri della famiglia Helianos.
Riuscire a creare un rapporto "diretto" tra i personaggi sullo schermo e il pubblico era impresa complessa, ma Dipaola ce la fa: merito anche di un cast azzeccato, in cui
spicca il talento di Laura Morante, qui più contenuta ed efficace che in tante recenti interpretazioni.
Un esordio
premiatissimo ai festival in Italia e nel mondo, che vedrà la luce delle sale - salvo contr'ordini - a metà settembre 2012.
07/07/2012, 09:00
Carlo Griseri