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EROS E THANATOS, LA SCOSSA - Al via le riprese a Gibellina


Il docu-film di Dario Indelicato racconta la Valle del Belice ed in particolare Gibellina, attraverso le quattro stagioni dell'anno.


EROS E THANATOS, LA SCOSSA - Al via le riprese a Gibellina
È iniziata a Gibellina la lavorazione del docu-film “Eros e Thanatos, la Scossa” di Dario Indelicato, filmmaker trapanese da anni impegnato a Roma nel settore cinematografico come montatore professionista della AMC, il quale ha montato tra gli ultimi il docu-film di Maurizio Zaccaro, “” su Ermanno Olmi, che ha partecipato al 68° Festival Del Cinema Di Venezia.

Il Docu-film, prodotto dall’Associazione Culturale Trinacria Visual Art, vuole raccontare la straordinaria forza d'animo dell'uomo vista attraverso le vicende che hanno caratterizzato la Valle Del Belice, in particolare Gibellina, ripercorrendo, attraverso le quattro stagioni dell'anno, la memoria di quella che era la vita e il paese di Gibellina Vecchia passando in seguito per il drammatico evento sismico che la distrusse, le lotte per la sopravvivenza nel limbo delle baraccopoli, fino alla ricostruzione dell'attuale Gibellina Nuova, finendo con le Orestiadi quali fenomeno culturale che si è fatto promotore per il recupero di un'identità persa che rinasce nel nome dell'arte.

Il docu-film vuole essere un racconto universale osservando gli aspetti geografici, sociologici, antropologici, esistenziali e religiosi che hanno fatto di Gibellina la metafora della rinascita dell'anima dell'uomo, un uomo a cui viene sottratto tutto ciò che aveva costruito e che possedeva, distrutti i luoghi comuni, i conformismi e perfino la propria identità per dare atto alla più grande rivoluzione umana, la rinascita di se stessi. In questo contesto il terremoto diventa energia pura, l'elemento naturale che interrompe il normale flusso lineare della vita di un popolo, in questo caso di un popolo rurale, che attraversa l'inferno per rinascere in una nuova vita.
Il terremoto infatti, rimettendo in discussione il rapporto tra uomo e natura, seppellisce molte cose ma ne scopre molte altre. Scopre le parti più profonde e nascoste dell'animo umano, come un evento che suscita perdite e rinascite, "la scossa" che risveglia la coscienza umana e la forza della vita per la ricerca di una identità ancora più forte di quella precedente, un insegnamento che è sicuramente utile rimemorare per le generazione attuali e future.

Il docu-film si svilupperà attraverso una struttura alternata tra il passato e il presente utilizzando le testimonianze dei sopravvissuti all’interno di veri e propri quadri pittorici, contestualizzati nel museo "en plein air" che è Gibellina, con immagini di repertorio usate come istallazioni video sulle strutture architettoniche e sulle sculture di Gibellina vecchia e nuova, con l'uso di scene di finzione con la cittadinanza gibellinese all'interno del Cretto che rievochino la vita di Gibellina Vecchia e le tradizioni ancora vive nel popolo di Gibellina Nuova.

Un lavoro lungo che durerà quasi un anno per poter cogliere tutte le sfumature possibili della memoria e della realtà di questo paese, comprese manifestazioni sociali e religiose che i gibellinesi hanno continuato a tramandare fino ad oggi.

L’intento del docu-film e dell’associazione culturale che lo produce è quello di iniziare a piantare un primo seme nel territorio trapanese per far nascere un settore cinematografico in grado di formare una produttività stabile che dia frutti anche alle generazioni future. Infatti un folto gruppo di trapanesi emigrati per lavorare nel cinema e nel teatro ora ritornano per trasmettere e sfruttare le proprie competenze acquisite nella loro amata Sicilia.

14/08/2012, 10:16