Fondazione Fare Cinema
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"Acciaio è il frutto di un intenso lavoro sul territorio"


Incontro con regista, autrice del libro e interpreti del film presentato a Venezia 69


Nel corso della Mostra veneziana, CinemaItaliano.info ha avuto l'occasione di incontrare Stefano Mordini (regista), Silvia Avallone (autrice), Michele Riondino, Vittoria Puccini, Matilde Giannini e Francesca Bellezza (protagonisti) per il film "Acciaio".

Silvia Avallone: "E' stato rispettato lo spirito del mio libro, dando spazio alle due voci fondamentali, la fabbrica e le amiche Anna e Francesca. Poi ho molto apprezzato la scelta di ambientare il film oggi, in modo che insieme al libro costituisce ora un arco temporale completo che parte nel 2001. Sono stata coinvolta da subito nel progetto, ho visitato i luoghi in cui si svolge insieme al regista. E' cambiato il tono, perché è cambiata un'epoca: ai miei tempi c'erano energie e una sete, che sono state disattese e oggi rimane solo una epocale incertezza. E' stato un regalo per me".

Stefano Mordini: "Il produttore Carlo Degli Eposti mi ha chiesto di fare il film, e mi ha permesso - privilegio raro - di poterlo scrivere nei luoghi in cui si svolge, a Piombino. In questo modo siamo entrati in contatto con ambienti e personaggi, e il film è anche il risultato di questo lavoro, è la sintesi di tutto ciò che abbiamo vissuto. Alla classe operaia oggi mancano anche i referenti, qualcuno con cui in qualche modo prendersela: il neoliberismo ha nascosto la proprietà, e così l'ha deresponsabilizzata".

Michele Riondino: "Per me era molto importante conoscere l'ambiente prima di girare, bisogna essere responsabili, conoscere bene e sapere che cosa si sta facendo lì: ho avuto la possibilità (la Lucchini ce lo ha permesso, non era scontato) di sentirmi a casa, di passare lì il tempo necessario. Lavorare all'altoforno significa aspettare, essere vigili e in un ambiente non salutare. La noia può anche essere assassina: è stato necessario questo lavoro per dare il giusto ritmo al film. Ho molto amato il libro, pensavo di poter mettere qualcosa di mio nel personaggio ma non è stato possibile, siamo troppo diversi".

Vittoria Puccini: "Nel film Elena secondo Stefano Mordini doveva essere meno aliena, più inserita nel contesto, meno distante. E' una giovane donna che fugge ma che torna per lavoro: per lei è impossibile abbandonarsi ai sentimenti, lui vuole che nulla cambi e lei sa che tutto sta cambiando".

Francesca Bellezza: "Il mio personaggio in certi aspetti mi rispecchia, sta crescendo e ha un rapporto speciale con la sua migliore amica. Non si accontenta di quello che ha, è alla ricerca di qualcosa e si trova a prendere le prime scelte importanti della sua vita".

Matilde Giannini: "Francesca è diversa da me, io non ho vissuto la sua situazione di violenza domestica ma so che è molto comune. Sono arrivata al film grazie a un provino fatto a scuola, poi dal terzo ho iniziato a recitare accanto a Francesca".

03/09/2012, 22:04

Carlo Griseri