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ROMA FICTION FEST - "Sposami"! Ma lo vogliamo davvero?


Uno sceneggiato che ruota attorno al matrimonio e alle sue fasi di organizzazione. Serie "horror" dolce ed educativa. Con Francesca Chillemi e Daniele Pecci.


ROMA FICTION FEST -
Daniele Pecci e Francesca Chillemi, "Sposami"
Dopo il successo della serie "Paura di amare" e delle mini-serie "Caravaggio" e "Bakhita", Rai Fiction e Titania Produzioni hanno confezionato una nuova fiction, "Sposami", una miniserie in sei puntate affidata alla regia di Umberto Marino.

Tratta da un soggetto di Paola Pascolini e Giovanna Caico, autrici anche della sceneggiatura, troviamo nel cast, l’ex Miss Italia, Francesca Chillemi nel ruolo di Nora e Daniele Pecci nei panni di Ugo, e anche David Coco, Alexandra Dinu, Stefano Alessandroni, Ludovica Modugno, Emanuele Bosi, Luca Calvani e Eleonora Bolla.
Una commedia sentimentale liberamente ispirata a un classico del genere del cinema hollywoodiano come "Scandalo a Filadelfia", pellicola del 1940 interpretata dal leggendario trio Cary Grant, Katharine Hepburn e James Stewart.

Nora e Ugo sono già separati, ma per ottenere il divorzio manca ancora un anno. Lei viene da una famiglia piccolo borghese, quasi povera, immigrata in Trentino dalla mai dimenticata Sicilia. Lui invece è polimorfo, sognatore ed anche un po' cialtrone. Quando Nora rimane senza lavoro e Ugo è costretto a chiudere la sua libreria, si ritroveranno a fingere di essere una coppia felice per gestire un'agenzia di wedding planner che è stata loro affidata dalla eccentrica zia Clo Clo (una straordinaria Lisa Gastoni).
“Quando ho letto il copione di Sposami! ho avuto subito l’impressione che mi era stato affidato un compito delicato, perché la storia conteneva un’abile commistione tra elementi sentimentali e comici, cosa piuttosto insolita nei copioni cinematografici e televisivi che si scrivono nel nostro paese”. Ma per Umberto Marino i problemi maggiori sono stati sostanzialmente due: un grande numero di scene corali e la necessità di girare ben 15 matrimoni. “Non sapevo nemmeno più come girarli”.

Insomma la Rai usa ancora una volta l’espediente della commedia leggera e divertente per lanciare un nuovo ed accorato appello al recupero dei valori della famiglia. “Una sorta di rieducazione al sentimento e all’importanza del matrimonio”,  ammette la stessa produttrice Ida Di Benedetto.
Ma ne abbiamo davvero bisogno? E voglia?

04/10/2012, 09:48

Monica Straniero