!Xš‚‰

LA RAGAZZA CON LA PISTOLA - Vitti, siciliana d.o.c.


Mario Monicelli nel 1968 sceglie l'attrice romana per la sua commedia "d'onore" e la consacra attrice ironica


LA RAGAZZA CON LA PISTOLA - Vitti, siciliana d.o.c.
Monica Vitti
Quando Mario Monicelli nel 1968 scelse Monica Vitti come protagonista del suo "La ragazza con la pistola", qualcuno storse il naso. L'attrice romana era nota per la sua collaborazione con Antonioni, per i suoi film "seri" e non tutti la vedevano adatta a parti comiche.

Oggi, a 44 anni di distanza, il talento ironico e il tempismo comico della Vitti sono forse più noti ancora rispetto alla sua prima parte di carriera, e vederla nei panni di Assunta, una ragazza "svergognata" dal bello del paese e poi abbandonata, che cerca vendetta inseguendolo nel Regno Unito armata di pistola ("masculi" che possano farlo per lei in famiglia non ce ne sono...), sembra decisamente naturale.

La bravura di Monica Vitti, su cui si poggia tutto il film e che vale da sola la visione, le garantì un successo di critica incredibile, facendole vincere il David di Donatello, il Nastro d'Argento e il premio di migliore attrice al festival di San Sebastian (il film fu anche candidato all'Oscar).

"La ragazza con la pistola" è un film che presenta indubbie ingenuità di racconto, qualche soluzione che appare datata (le auto a doppia velocità, per esempio) e un copione che non sempre brilla.
Ma sono tanti, invece, i passaggi ancora oggi decisamente convincenti: i duetti tra Carlo Giuffré e Monica Vitti, le differenze culturali tra Sicilia e mondo anglosassone, il difficile ma riuscito ambientamento di Assunta oltre Manica e i tanti flash con le reazioni di vergogna dei familiari e compaesani immaginate dalla ragazza quando non riesce a vendicarsi.

04/11/2012, 10:00

Carlo Griseri