"L'alba di un nuovo porno". Così il mensile "Playboy" definì sulle proprie pagine il progetto della ventunenne milanese Clara, che dopo aver frequentato autonomamente il mondo del porno indipendente, si è decisa a lanciarsi in una vera e propria avventura imprenditoriale.
Il racconto dell'iter affrontato per la creazione di un portale pornografico "rivoluzionario" sta così alla base del documentario "
Raunch Girl" di Giangiacomo De Stefano.
Un viaggio in un mondo fatto di futili aspettative, della speranza che qualcuno veda la tua foto e inizi a parlare di te, scegliendoti tra le tante giovani che per perseguire questo sogno sono disposte a posare in stile pin-up o a tatuarsi fino a riempire ogni parte del proprio corpo.
Mentre la macchina da presa di De Stefano mostra gli incontri di lavoro e i preparativi per il lancio del nuovo prodotto sul mercato, simultaneamente fa luce sulla vita privata di Clara, segnata da un rapporto deteriorato con i propri genitori e in bilico con il proprio compagno.
Il regista non sembra mai voler dare un proprio giudizio sui fatti narrati, lasciando la protagonista libera di muoversi nel suo ambiente, e scegliendo di dare un taglio a volte malinconico, sottolineato dalle note della colonna sonora.
03/11/2012, 10:24
Antonio Capellupo