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Note di produzione di "Furio Scarpelli: Il Racconto prima di Tutto"


Note di produzione di
Produrre un documentario biopic è sempre un rischio: molto dipende dalla personalità da ritrarre, così come il taglio che viene scelto. Trattandosi poi di Furio Scarpelli , grande sceneggiatore di cinema, ma facente parte di un ambito (la sceneggiatura) ancora oggi confuso con la “scenografia”, una riflessione sul richiamo del grande pubblico è stata affrontata. Poi in un attimo, considerando i 150 film scritti dal maestro, tutti i dubbi si sono dileguati, perché l’autore di Sedotta e Abbandonata, de La grande Guerra de La Famiglia, e prima di tanti “Totò”, fa ormai parte della nostra storia, non solo cinematografica ma dell’Italia in generale, dagli anni ’50 in poi.

Ed è questa Italia che si è voluto mostrare , attraverso una rivisitazione dei luoghi e della memoria di Furio Scarpelli, legati soprattutto alla Toscana (come Mario Monicelli era profondamente legato a questa terra), in quanto punto di partenza per la sua formazione e fonte d’ispirazione, e sulle orme di figure di amici e colleghi scomparsi. Abbiamo pertanto trasferito e riversato molti brani tratti dai film da lui scritti, ma anche e soprattutto ci siamo avvalsi , reperendoli nell’archivio personale della famiglia Scarpelli,che ringraziamo, di riprese inedite sui luoghi della sua infanzia e della sua creatività intellettuale; riprese da lui stesso realizzate in 8 mm negli anni ’50, ’60 e 70, che restituiscono l’atmosfera di un’epoca oltre a costituire preziosi documenti visivi. Inoltre il regista Martinotti ha richiesto di realizzare un piccolo filmato d’epoca, come ai tempi del muto , il che ha implicato per la produzione la preparazione di un vero e proprio set, una “ fiction” ad hoc .

La produzione si è spostata perciò a Firenze , e in molte location toscane anche per filmare le testimonianze di amici, colleghi o allievi, tra cui Ettore Scola, Stefania Sandrelli, Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Caterina e Masolino d’Amico.