Festival del Cinema Cittŕ di Spello e dei Borghi Umbri
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Note del compositore delle musiche di “Kaputt/Katastrophe”


Note del compositore delle musiche di “Kaputt/Katastrophe”
Per nastro magnetico 2012
Generalitŕ

La partitura č destinata ad un armonium ed a 3 voci sintetiche denominate “Speaker 1”, “Speaker 2” e “Speaker 3”, registrati su supporto a nastro magnetico, e precisamente un'audiocassetta “Emtec Fe I extra”.
Tale partitura costituisce una mappa temporale delle entrate e delle uscite dei 3 speakers, nonché dell'armonium. Sono stati annotati con un margine di errore (che chiameremo Δ ) piů che accettabile i minuti ed i secondi.
Notazione e materiale musicale
Sono state trascelte 3 misure del Finale della Sonata Hob. XVI:51 in re maggiore per pianoforte di Joseph Haydn (1732-1809) - come nostra prassi abituale a partire dalla partitura “16/50”- e variate nella notazione (ablazione della scansione temporale, riscrittura per prolungamento delle note tenute, taglio delle travature in trentaduesimi come per un'accelerazione che in realtŕ č, al contrario, un rallentamento drastico, etc.: cfr. in tale proposito il saggio analitico alla menzionata “16/50”). Non č stata tuttavia adoperata una notazione proporzionale: le entrate e le uscite sono annotate in partitura in modo orientativo (Δ rilevante). Le 3 misure, destinate ad un armonium sintetico del computer, procedono in modo litanico per 15:40, con diverse alterazioni: pause generali (G.P. = Generalpause), rallentamenti verso la conclusione, etc.
I 3 speakers sono voci rigorosamente femminili che parlano, con esiti costanti che definiremo vuoti di memoria o stati di prostrazione quasi afasica:
a. tedesco per frasi fatte inerenti la morte, la catastrofe (“Katastrophe”, appunto) e la parola “Kaputt”,significante al tempo stesso “rotto” e “morto” (cfr. in proposito l'uso che ne fa Curzio Malaparte nella sua opera letteraria: “Kaputt”);
b. pseudo-tedesco pronunziato in italiano, per frasi fatte;
c. pseudo-spagnolo pronunziato in italiano, per frasi fatte;
d. pseudo-polacco pronunziato in italiano, per frasi fatte.

Dario Agazzi

27/12/2012, 10:13